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Smog, acari e processionarie. Cosa provoca le irritazioni di Fido

di Emiliano Magistri

Polveri, acari e piante basse. Senza dimenticare le processionarie. La primavera è arrivata portandosi dietro tutto un bagaglio di allergie e fonti di irritazioni che, oltre agli esseri umani, colpiscono senza distinzioni anche i nostri amici a quattrozampe. Da Villa Ada a Villa Borghese, passando per gli altri parchi che fanno del Trieste-Salario il quartiere più verde della Capitale, i fattori che possono comportare congiuntiviti o dermatiti da contatto per i nostri cani sono sempre dietro l’angolo. O dietro il cespuglio, se preferite. Ma non solo. Anche passeggiare per le strade può comportare irritazioni di vario genere. Giorgio Porcino è un veterinario che esercita da anni la professione nel nostro quartiere e ci ha aiutato a capire quali sono le precauzioni da prendere per evitare eccessivi fastidi ai nostri pelosetti.

Il dottor Giorgio Porcino

Le forme allergiche più diffuse
Tanto per cominciare occorre fare una distinzione tra animali ed esseri umani: «Al di là del gatto che, vivendo in un ambiente protetto è molto meno soggetto a contrarre patologie allergiche – spiega il dottore -, i cani pur avendo un sistema immunocomponente più resistente del nostro, spesso incorrono in allergie di vario genere». Prime tra tutti le congiuntiviti: «In questo periodo dell’anno, complice l’aria più secca, anche una semplice passeggiata sul marciapiede può portare il cane a contatto con polveri da smog che, inevitabilmente, ne infiammano la mucosa oculare». Ma c’è dell’altro. La primavera è anche il periodo dell’anno in cui è più facile imbattersi nelle processionarie, insetti altamente dannosi per i pini (su cui si trovano stabilmente) e caratterizzati da una peluria urticante sia per gli uomini che per gli animali: «La polvere giallastra che viene rilasciata dalle processionarie – prosegue Porcino – è molo pericolosa per i cani perché è una forte fonte di infezioni. Sono quindi necessari determinati accorgimenti».

Le precauzioni da utilizzare
Ma si può fare qualcosa per evitare o almeno alleviare le allergie che colpiscono gli occhi del cane: «È importante che la mucosa oculare del nostro cane venga sempre mantenuta umida – spiega il veterinario -, magari utilizzando delle lacrime artificiali a base di acido ialuronico per limitare il contatto con varie impurità». Ma l’attenzione va prestata anche nel momento in cui inizia a presentarsi una forma di irritazione: «A differenza nostra, i cani, nel momento in cui subiscono un graffio o un contatto con qualcosa di urticante, iniziano a grattarsi, leccarsi o mordicchiarsi. Queste azioni, che noi chiamiamo autotraumatismo, non fanno altro che peggiorare l’irritazione, ecco perché è importante applicare delle pomate a base di cortisone per alleviare il prurito».

Ricordarsi dove viene portato il cane
Quando si manifesta una congiuntivite o si nota un arrossamento della pelle, è bene ricordarsi dove è stato portato il cane, perché evidentemente, quel determinato parco, ha una più alta concentrazione di fattori allergici: «Oltre alle polveri e alle processionarie – spiega Porcino – anche gli acari sono fastidiosi tanto quanto lo sono per noi. E poi, soprattutto nelle ville e negli spazi verdi, molte erbe basse possono irritare la pelle del nostro cane».

Attenzione alle sostanze chimiche
Anche pulire il pavimento della propria casa può rappresentare un fattore di irritazione per il nostro cane: «Ovviamente questo ha poco a che fare la stagione – conclude il dottore -, ma consigliamo sempre più spesso di utilizzare acqua calda o aceto così da limitare l’utilizzo di solventi che, oltre alle vie respiratorie, potrebbero comportare irritazioni in particolare ai polpastrelli dei cani».

Le razze più a rischio
In questo periodo dell’anno, a causa di polveri nell’aria o erbe basse nei parchi, i cani che hanno un pelo più raso sono sicuramente più a rischio di dermatiti da contatto. Come spiega Giorgio Porcino, «il rischio delle congiuntiviti è più elevato in quei cani che hanno il bulbo oculare più esposto, come nel caso dei chihuahua, e anche nei parchi le razze di piccola taglia sono più soggette al contatto con ortiche o altre piante che possono provocare irritazioni della pelle». Ma è inutile ricorrere agli antistaminici: «Sui cani non hanno una grande valenza, meglio utilizzare dei topici, cioè dei farmaci da applicare in loco e che allevino il livello di irritazione».

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