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Romamed, il pronto soccorso gratuito per il quartiere

di Emiliano Magistri

Garantire assistenza e cure costanti ai pazienti e ridurre il numero di emergenze negli ospedali. In piazza Istria, al civico 2, dal 2010 c’è Romamed, il pronto soccorso di quartiere.

Nato come progetto sperimentale dall’idea del dottor Fabio D’Andrea, Romamed è una cooperativa di oltre 60 medici che si alternano ogni giorno dell’anno, festivi e prefestivi compresi, per far sì che in ambulatorio vi sia sempre uno specialista in grado di intervenire in casi di urgenza. Dalle 8 alle 20. Sempre.

«Come pronto soccorso di quartiere ci occupiamo di quei casi che vengono classificati come codici bianchi o verdi – spiega il dottor D’Andrea – ma ci occupiamo anche di qualsiasi altra visita specialistica di cui il paziente possa aver bisogno. L’obiettivo è quello di fornire alle persone un’alternativa efficiente al pronto soccorso di un qualsiasi ospedale, dove anche per un problema non grave si rischia di perdere un’intera giornata».

Tutto quello che Romamed garantisce è, oltretutto, completamente gratuito: «Per i pazienti mutuati con i medici che fanno parte della cooperativa, l’assistenza è completamente gratuita, a prescindere dalla prestazione richiesta – racconta ancora D’Andrea – mentre il sabato e la domenica, quando in ambulatorio è presente anche l’infermiere, il servizio è gratuito anche per i non mutuati. Tuttavia, capita molto spesso che nessuno di noi chieda soldi per la prestazione offerta o, al massimo, si limiti alla tariffa base di 30 euro».

A raccontarla così verrebbe da chiedersi a chi convenga, del personale medico impegnato, una simile attività senza alcun ritorno economico: «Dalla Asl RmA riceviamo ogni anno 60mila euro per la gestione della struttura di piazza Istria – prosegue D’Andrea – e ognuno di noi si autotassa di 600 euro l’anno per coprire i costi di gestione. In questo modo siamo riusciti a prendere in leasing i macchinari che utilizziamo in ambulatorio e a garantire un servizio ancor più completo ai pazienti».

E i numeri collezionati fin qui sembrano confermare l’effettiva qualità del progetto. Da quando è nato, Romamed ha contato oltre 45mila visite: di queste, 400 sono state dirottate al pronto soccorso più vicino dopo aver constatato la gravità dei casi, mentre tra le 500 e le 600 sono arrivate a piazza Istria dagli ospedali più vicini (in particolare dal pronto soccorso del policlinico Umberto I). «Il nostro obiettivo è quello di poterci prendere in carico i pazienti cronici – prosegue il medico – alle prese con patologie come il diabete o i portatori di disabilità, e riuscire a garantire degli accessi al Servizio sanitario nazionale) più programmati. Diventa difficile gestire qualsiasi pronto soccorso se si pensa che circa il 70 per cento dei pazienti, anziché rivolgersi al proprio medico di base, preferisce perdere un’intera giornata in un ospedale anche per problemi lievi. Vorremmo – conclude – poter garantire prenotazioni, vaccinazioni, punti d’ascolto e progetti di prevenzione. Ecco perché Romamed è nato, come progetto sperimentale, ma potrebbe diventare un modello per tutti i quartieri».

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