14 Luglio 2018 - 9:43 . Trieste-Salario . Cronaca
Metro D, il progetto mette d’accordo i commercianti: “E’ quello che manca”
“Sono assolutamente d’accordo con la proposta della metro D, così come a qualsiasi miglioria del trasporto pubblico. I disagi del cantiere? Non mi preoccupano. Una volta finiti i lavori ci saranno solo benefici”. Alberto lavora in una libreria su piazza Fiume. La sua idea rispecchia quella dei commercianti del Trieste-Salario che si affacciano sulle quattro piazze – Fiume, Buenos Aires, Verbano e Vescovio – che potrebbero essere interessate dalla proposta del Comune di Roma di far ripartire il vecchio progetto di realizzazione della linea D della metropolitana.
“Tanti turisti arrivano qui e si stupiscono che non ci sia una metro con tutti i sottopassaggi che ci sono – prosegue Alberto – Bisogna solo capire come hanno intenzione di procedere. Lo spazio c’è”. E’ più scettico Giampiero, dipendente di un’edicola al centro della piazza. “Sono favorevole a una nuova linea della metropolitana, ma non sono convinto che questo sia il luogo adatto. Qui è pieno di sottopassaggi, si dovrebbe rivedere tutto l’aspetto della mobilità”. Valentina, titolare di un piccolo bar a piazza Buenos Aires vede con ottimismo l’apertura di una linea metropolitana. “Non sapevo nulla di questo progetto, ma posso dire di essere d’accordo. Per potersi spostare con la metro qui si deve per forza arrivare alla fermata Policlinico, della linea B. Ogni volta aspettare il tram per arrivare fino a lì è dura. Una metro può rendere la vita più facile a tutti”. Davanti al chiosco di Valentina c’è l’edicola di Marco. “Piazza Buenos Aires ha bisogno di una fermata della metropolitana. La mia unica perplessità è sulle zone scelte. Non farei una metro che copre punti piuttosto vicini alla metro B. Se Roma fosse una città con sette o otto linee diverse, come le altre capitali europee, allora andrebbe bene. Ma ce ne sono solo tre e mezzo. Ci sono alcune parti della città che sono abbandonate a se stesse. Come la Cassia o la zona del Trionfale.
Anche i commercianti di piazza Verbano sono d’accordo con la nuova linea D. “I collegamenti tra il centro e questa piazza lasciano un po’ a desiderare – dice Ilaria, una dipendente della farmacia sulla piazza – Non posso che essere d’accordo a una nuova metropolitana. Vorrei però che fosse mantenuto invariato l’assetto urbanistico, non come è accaduto per la fermata Sant’Agnese-Annibaliano, con la zona che è stata stravolta e poi abbandonata al degrado”. Sono della stessa idea i negozianti di piazza Vescovio. “In linea generale sono d’accordo con il progetto – dice Marco, figlio del titolare di un bar – ma se chiudono la strada e parte della piazza, almeno a noi, creerebbero disagi. Temporanei però, spero non ci mettano troppo tempo”. “Vogliono aprire la metro D qui su piazza Vescovio? Ne sono contenta. Forse nel 2031 la vedremo finita – commenta sarcastica Carla, titolare di un’edicola – In ogni caso i disagi del cantiere non mi preoccupano. La piazza è grande, si possono gestire bene”.
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