Da Bova alla Ferrari di Marchionne aiuti per oltre 15 milioni di euro
L’ex sindaco Sergio Pirozzi diceva sempre che senza l’infinito cuore dei donatori, senza il propellente della solidarietà, Amatrice sarebbe morta. Per questo, nel novembre di un anno fa, fece posizionare una serie di cartelli lungo il territorio: “Amatrice città degli Italiani”. Italiani, con la “i” maiuscola. Una scelta voluta, dovuta, doverosa. Per dire grazie.
Le cifre riportate sul sito del Comune – l’ultimo resoconto è datato 5 febbraio 2018 – riescono a rendere solo in minima parte l’idea di quanto potente sia stato questo carburante. Sul conto corrente 5050 “Amala Amatrice amala” sono stati versati 11 milioni 404.744,79 euro. Ma esistono anche altri due conti correnti. Sul 5400 “Adotta un’opera” sono stati depositati 3 milioni 342.790,91 euro. A differenza del conto corrente principale, qui il denaro è vincolato all’opera che il donatore vorrebbe ricostruire. La campagna “Un futuro per Amatrice” ha permesso di incamerare altri 381.100,75 euro. Lanciata dall’associazione “Slowfood”, prevedeva che, per ogni piatto di amatriciana, due euro sarebbero stati versati al Comune. Complessivamente, nelle casse di Amatrice sono quindi confluiti oltre quindici milioni di euro.
E questa somma è nulla. È una goccia nel mare. Non basta un articolo per raccontare tutte le manifestazioni di generosità, tutti gli attestati d’amore, che questa terra ha ricevuto dal 24 agosto 2016. L’area ristoranti è nata grazie alle donazioni a Rcs-Cairo Editore.
In collaborazione con Croce Rossa, l’associazione “Io ci sono”, la fondazione Alberto Sordi e l’attore Raoul Bova, la raccolta fondi del Fatto Quotidiano permetterà invece di costruire un centro polifunzionale. Sorgerà lì dove una volta – prima che il sisma ne determinasse il crollo parziale – c’era l’istituto scolastico Romolo Capranica.
Alla comunità ebraica di Roma si deve la realizzazione di un campo sportivo nella frazione di Scai. Le maggiori multinazionali dell’auto hanno fatto la loro parte per la rinascita di Amatrice: Jaguar e Range Rover hanno donato un parco (“Il giardino degli alberi”), Mercedes, Toyota e Volkswagen hanno regalato dei mezzi. Per volontà dell’ex ad Sergio Marchionne, la Ferrari spenderà sette milioni di euro per dare vita a un nuovo polo didattico. Il fiore all’occhiello sarà un liceo scientifico a indirizzo sportivo e a vocazione internazionale.
Persino intere nazioni si sono mobilitate per Amatrice. La Germania verserà sei milioni di euro per la ricostruzione dell’ospedale.
Il terremoto aveva costretto Pirozzi a cancellare il campo di calcio. Una scelta obbligata. Ma sofferta. L’ex sindaco è infatti un tecnico di calcio, vanta anche un’esperienza in B come allenatore in seconda ad Ascoli. Nelle ore immediatamente seguenti il sisma, andava però rapidamente allestito il primo campo per gli sfollati. Per la propria gente. Il campo comunale era perfetto, per questo scopo.
Assieme a quasi tutti i club di massima divisione, le leghe di Serie A e Serie B sono intervenute per restituire ad Amatrice il suo impianto. Gli sforzi economici del mondo ultras hanno consentito invece la costruzione di altri campi sportivi nella frazione di Collemagrone.
Si è mobilitato anche il popolo dei motociclisti. Mantenendo fede al proprio nome, il gruppo “I bikers invasori” ha letteralmente invaso a più riprese questa terra, allestendo delle raccolte fondi destinate al Comune di Amatrice e alle associazioni locali.
Il sisma ha rafforzato ulteriormente il legame tra Roma e la comunità amatriciana. Oltre al contributo economico, l’amministrazione comunale ha offerto un contributo in termini di risorse umane. La stessa cosa ha fatto il Comune di Milano, dispiegando per mesi uomini e mezzi nella conca amatriciana.
Queste sono solo alcune delle testimonianze d’amore che hanno sommerso Amatrice. “Sono state il nostro defibrillatore”, ripete spesso Pirozzi. Che però non ama ricordare le cifre, i numeri, le somme. Il denaro. L’ex sindaco si commuove al pensiero che decine di migliaia di donne e di uomini – volontari, vigili del fuoco, militari, forze dell’ordine – si siano sacrificati per la propria comunità. Per questa sua gente che un giorno, quando una nuova Amatrice sarà sbocciata, non dovrà dimenticare quanto affetto l’ha circondata.