Prati | Articoli

Parchi per bambini? No: discariche

di Alessio Ramaccioni

Brutti, sporchi e a volte anche poco sicuri. Prati è un quartiere d’eccellenza per tante cose, ma certamente non per le sue aree verdi. Il comune denominatore di tre dei suoi mini-parchi è l’incuria. Giochi usurati, erba alta, rifiuti che restano a terra per giorni. E persone che bivaccano sulle panchine. Così si trovano Villa Mazzanti in via Gomenizza, il parchetto di via Silvio Pellico, l’area al centro di piazza Strozzi. I primi due sono gestiti dal Comune, il terzo dal Municipio.

Da parco giochi a discarica privata
«Conosco bene la storia del parco di Villa Mazzanti: io sono cresciuta in via Gomenizza». Eleonora Piraino, avvocato penalista residente nel quartiere, ha passato molto tempo della sua infanzia nell’area giochi a poche centinaia di metri da via Teulada.

«Da bambina andavo sempre lì a giocare – racconta – Era un luogo di ritrovo per bimbi e genitori, poi le cose sono cambiate. Tutto è cominciato con l’arrivo di una famiglia di nomadi che si sono stabiliti con un camper di fronte all’ingresso del parco. All’inizio, appena arrivati, non c’erano problemi. Il controllo della situazione era garantito dalla madre, che era rispettata e autorevole. Ma sette od otto anni fa la donna è morta e le cose sono cambiate: i nomadi sono aumentati di numero, prendendo di fatto possesso del parco. Usano la fontanella all’interno dell’area giochi per lavare i panni, a volte li stendono anche. Utilizzano quell’area come discarica, come bagno. Una situazione delicata, se pensiamo che a pochi metri c’è anche un asilo nido comunale, il Maggiolino».

Il parco è sporco, a terra sono visibili bottiglie, lattine, indumenti, cartoni. Ma il degrado dell’area giochi di villa Mazzanti non dipende solo dalla presenza dei nomadi. La mancanza di manutenzione è evidente: erba alta, ampie zone di terreno spoglio che in caso di pioggia si trasformano in pozze di fango. I giochi sono in pessimo stato, in alcuni casi arrugginiti e mostrano chiaramente una mancanza di cura e di interventi costanti. A completare il quadro ci sono le condizioni generali del parco: erba alta, immondizia sparsa a terra. In mezzo ai giochi, giace a terra una struttura circolare in cemento.

Il primo problema è la sicurezza
Il parco in via Silvio Pellico è la più degradata delle aree giochi per bambini in Prati. Si trova lungo un lato del liceo Talete ed è sporco e pieno di rifiuti. Una delle altalene è inutilizzabile perché il sedile è rotto. Gli altri giochi sono usurati e ricoperti di scritte. La pavimentazione è in pessimo stato, molte “piastrelle antitrauma” sono state rimosse e non sono state sostituite. Anche qui, l’erba è alta e non curata. Il parco è frequentato più che altro da adolescenti, di bambini se ne vedono pochi.

L’area giochi del tutto abbandonata
La storia del parco giochi di piazza Strozzi è particolare. Nonostante un recente restyling e una situazione generale migliore rispetto a Villa Mazzanti e via Silvio Pellico, molti residenti continuano a lamentarsi. I problemi principali sono due: le condizioni igieniche dell’area e la presenza frequente di persone – in apparenza nomadi o senza dimora – che trascorrono molte ore gettati sulle panchine, spesso a bere.

«Le due questioni sono collegate tra loro, purtroppo». Marta è una mamma trentenne che ogni tanto porta i figli a giocare nel parchetto: «Le persone che si fermano per ore sulle panchine non danno fastidio, almeno per quello che so io. Il guaio è che gettano per terra i resti di quello che mangiano e, soprattutto, bevono. In un luogo pensato per accogliere dei bambini non è il massimo».

Paola De Vecchis, referente del comitato “Trionfalmente 17”, rincara la dose: «Il parco è stato riqualificato circa un anno fa. Il principale problema sono le frequentazioni, soprattutto notturne. Tra nomadi, senzatetto e gruppi di ragazzi poco rispettosi del territorio, la situazione spesso è al limite. Sono ormai numerosi gli episodi negativi, a volte anche gravi: motorini bruciati, schiamazzi, persone ubriache. In un paio di occasioni abbiamo trovato perfino delle siringhe usate».

Le soluzioni? Per “Trionfalmente 17” sono tre: «Ripristinare una recinzione, affidare la gestione del parco a un soggetto definito e riconoscibile, ad esempio un’associazione. La terza soluzione è già in atto: far gestire l’area direttamente dal I Municipio, che come ente di prossimità può prendersene cura in modo più costante».
In effetti, un risultato potrebbe essere a portata di mano: dopo piazza Bainsizza, piazza dei Quiriti e piazza del Fante, nei prossimi mesi piazza Strozzi sarà oggetto di un intervento di riqualificazione da parte del Municipio.

Sostieni RomaH24 Sostieni RomaH24
grazie