Prati | Articoli

Il nostro bisogno di comunità che fa rima con quartiere

di Luigi Carletti

Nel mondo che sembra viaggiare a velocità incontrollabile e con modalità di comunicazione spesso incomprensibili, tutti noi rischiamo di perdere il contatto con il presente e con la percezione della quotidianità. In estrema sintesi, rischiamo di smarrire il senso della realtà. Siamo iperconnessi, digitalmente coinvolti anche se sovente inadeguati a gestire la tecnologia e le sue applicazioni, totalmente inconsapevoli sulle conseguenze che questo mondo – globalizzato anche nella comunicazione – può riservare alle nostre vite, ai nostri affetti, al nostro ambiente. Siamo protagonisti, e vittime al tempo stesso, di un fenomeno che definiremmo di “ebbro spaesamento” in cui, da un lato, tutto sembra possibile, mentre dall’altro questo “tutto” ci inquieta e – inevitabilmente – ci crea ansia e voragini di buio sul futuro.

Questo fenomeno, che ci riguarda tutti, è da tempo materia di studio per gli specialisti delle scienze sociali ma è anche territorio di lavoro per chi lavora nell’informazione e nella comunicazione. Un territorio accidentato, se è vero che i repentini cambiamenti di scenario stanno provocando autentici sconquassi nel settore dei media, con testate anche prestigiose in grande difficoltà e nuovi player che emergono prepotentemente, forti di una generale deregulation che attraversa globalmente tutti i settori, dal mercato del lavoro a quello della distribuzione. Un territorio dunque complesso, che però sembra anche offrire spazi di nuovo impegno informativo per rispondere a nuovi bisogni, o per meglio dire a “rinnovati bisogni”, tra i quali noi poniamo in primo piano quella che Zygmunt Bauman definiva “voglia di comunità”, ovvero la necessità di riconoscersi in un aggregato sociale che condivida aspirazioni, bisogni, problemi, obiettivi. E che perciò – in nome di tutto questo – avverta anche l’esigenza di un collante informativo che sia, a un tempo, strumento di conoscenza e fattore di consapevolezza.

È in questo quadro che nasce il progetto di Typimedia che abbiamo chiamato RomaH24 e che da questo mese ci vede impegnati nel quartiere di Prati. Da alcuni giorni la nostra testata è online con il sito internet e con la newsletter. Da oggi ci presentiamo anche con il giornale, che in questa prima fase avrà cadenza mensile, verrà distribuito gratuitamente e sarà aperto a tutte le voci e a tutte le diverse istanze del quartiere.

Molti dei cittadini di Prati e delle persone che per varie ragioni frequentano il quartiere già ci conoscono per aver letto le nostre pubblicazioni, dal volume di Storia da poco ripubblicato dopo il successo della prima edizione, al libro dei 100 (+1) personaggi fino alla guida dei ristoranti MangiareBereQuartiere. Adesso la nostra ambizione è quella di raccontare quotidianamente la comunità di Prati proprio per offrire non solo uno strumento di informazione ma anche – e soprattutto – uno spazio di confronto e di approfondimento rispetto alla complessità dei tempi che viviamo e ai numerosi problemi da affrontare e da risolvere.

Già in questi primi giorni ne abbiamo avuto un assaggio e ci è molto piaciuto l’immediato confronto con associazioni e comitati del quartiere, ai quali rinnoviamo l’invito a considerare RomaH24 un interlocutore sempre disponibile. Così come ci pare opportuno ribadire che la nostra testata è aperta a tutte le voci, anche a quelle più scomode e urticanti, fatte salve le fondamentali regole del rispetto e del decoro.

Tyimedia è una società fatta da “editori puri” che lavora nel campo della comunicazione, dell’editoria, dell’informazione e della formazione. Non abbiamo finanziatori né occulti né palesi, ma solo il frutto del nostro lavoro in questi settori. È una sfida che ci vede severamente impegnati a crescere e a far crescere le persone che lavorano con noi. L’impegno è di contribuire a migliorare e a far crescere anche il quartiere di Prati e le altre comunità con le quali lavoriamo, in particolare nella Capitale. Lo facciamo nel modo più semplice e trasparente: raccontando i fatti, dando tutte le notizie, ora per ora, giorno dopo giorno.

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