Villa Ada | La Storia

Villa Ada, il 18 maggio 1958 la prima apertura come parco pubblico

di Marco Barbaliscia

Buon compleanno, Villa Ada! Il quarto parco più grande di Roma, nonché l’area verde più estesa ed importante del nostro quartiere ‘compie’ 64 anni. La storia è un po’ particolare, ma il 18 maggio è considerato una sorta di anniversario per il parco.

Il 18 maggio 1958, infatti, ricordano gli attivisti di Osservatorio Sherwood, Villa Ada venne aperta per la prima volta come parco pubblico. Il giornalista Antonio Cederna, nei suoi scritti, ha però testimoniato in passato che quella inaugurazione, alla presenza di Giulio Andreotti, fu solo una cerimonia propagandistica. Una prima piccola parte del parco (12 ettari) venne aperta davvero al pubblico solo dal 21 novembre 1960.

18 maggio 1958: la storia dell’apertura al pubblico di Villa Ada

Era una domenica quel 18 maggio 1958, giorno nel quale si tenne la cerimonia del passaggio dal Demanio dello Stato al Comune di Roma di una prima area di 35 ettari dell’ex proprietà Savoia. A celebrarla, con un simbolico scambio di chiavi, furono il Ministro delle Finanze, Giulio Andreotti, e il sindaco Urbano Cioccetti.

Ma è un anniversario da celebrare con sano spirito critico. Il nuovo parco pubblico di Villa Ada – scriveva il giornalista Antonio Cederna – “è durato esattamente un’ora e mezza, dalle 10.30 alle 12 di domenica 18 maggio. Poi nessuno vi è più potuto entrare. La parte ceduta al Comune comprende il Monte Antenne, del tutto impraticabile e non confinante con nessuna strada pubblica, e una porzione della Villa Savoia vera e propria”.

Dopo la cerimonia propagandistica del 1958, una prima parte di 12 ettari di Villa Ada fu effettivamente aperta al pubblico il 21 novembre 1960. Così, dal 1958, scrive sempre   in un post la pagina di Osservatorio Sherwood, ci sono voluti quasi altri 40 anni per arrivare nel 1996 all’esproprio completo del parco e all’apertura al pubblico anche della restante parte ex Savoia grazie agli interventi della legge per Roma Capitale.

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