Nomentana | Dossier
Quell’ala fantasma dell’Istituto per sordi, oggi terra di nessuno
di Camilla PalladinoUn lungo corridoio in penombra, le porte delle stanze sbarrate. Uno spazio enorme e inutilizzato dove, tra un muro scrostato e una macchia di muffa, la Provincia di Roma, che qui lavorava fino a tre anni fa, ha lasciato interi faldoni. Centinaia di documenti. Nell’immobile di via Nomentana 54, dove si trova l’Istituto statale per sordi di Roma, c’è un’ala “fantasma” da quasi tre anni.
Si tratta di una parte del primo piano. Queste immagini di RomaH24 parlano chiaro. Quella che appare è una struttura in lenta ma inesorabile decadenza. Solo uno dei “ricordi” lasciati da quella che una volta era la Provincia e adesso è la Città metropolitana di Roma Capitale. Durante il trasloco, nelle stanze sono state dimenticate pile e pile di documenti colmi di dati sensibili. Centinaia di cartelle ammassate negli angoli remoti di un enorme palazzo dell’Ottocento, ma pur sempre alla mercé di tutti. Terra di nessuno.
Alla base, c’è un’oggettiva difficoltà economica. Un’assenza di risorse con cui l’Istituto statale per sordi di Roma deve fare i conti, nel vero senso della parola, da ormai 19 anni. Da quando sarebbe dovuto diventare un istituto atipico, e usufruire quindi di fondi dedicati. La trasformazione non è mai avvenuta e i soldi non sono mai arrivati. Il risultato? Ivano Spano, dal 2007 commissario straordinario della struttura, ha dovuto provvedere da solo alla manutenzione dell’edificio, oltre che al pagamento degli stipendi dei ventuno lavoratori. Dieci dei quali, sono sordi.
Finora, l’Istituto è riuscito a sopravvivere grazie agli affitti pagati per le aule della scuola “Antonio Magarotto” e per gli uffici della Provincia di Roma, entrambi all’interno dell’edificio. Tuttavia, da quando parte del primo piano è rimasta abbandonata, ossia da quando la Provincia ha traslocato, l’intera struttura ha perso un’entrata di circa 200 mila euro l’anno.
Ma c’è di peggio. Spano sostiene di avere stimato in “circa 600 mila euro” i danni alla struttura, dopo che la Provincia ha fatto le valigie. “Era tutto rotto – denuncia a RomaH24 -. Abbiamo documentato i danni con 750 pagine di foto. Non è mai stata fatta la manutenzione ordinaria, e quindi ogni cosa, dopo oltre 25 anni di utilizzo, si è deteriorata”. In assenza di risorse, chissà quanto tempo ci vorrà per restituire la giusta dignità a questo palazzo costruito nel 1889 a due passi da Porta Pia. Dal cuore di Roma.