Trieste-Salario | Articoli

Baby gang, i genitori passano al contrattacco

di Daniela Mogavero

Esposti alle autorità, più controlli del territorio, pattuglie per sorvegliare le zone di ritrovo dei giovani, illuminazione, telecamere di sorveglianza, una raccolta dettagliata degli episodi di violenza avvenuti nel quartiere Trieste-Salario, soprattutto a danno dei giovanissimi e anche un corso di autodifesa. Entra così nel vivo il lavoro del Comitato genitori insieme, nato a maggio con l’obiettivo di contrastare l’azione delle baby gang nel quartiere e aumentare il livello di sicurezza per tutta la popolazione della zona. Dopo la prima riunione tra gli oltre 60 iscritti, sono state decise le linee programmatiche e di azione del Comitato, che non si limiteranno alla tutela dei più giovani ma puntano a dare un servizio completo al quartiere.

I cinque punti
Il verbale stilato e approvato dopo il primo incontro è ricco di iniziative e di voglia di fare. Ci sono cinque punti ambiziosi e concreti. Il Comitato intende “elaborare un quadro della situazione di pericolosità nel quartiere, in particolare per i giovani, sulla scorta delle segnalazioni e relazioni degli iscritti incentrate sulle fattispecie di aggressioni e atti illeciti”.
Questo è il primo punto approvato da Genitori Insieme. Si tratta proprio della molla che ha fatto scattare nei mesi scorsi la raccolta di adesioni e poi la decisione di mettersi a lavoro. In quest’opera di raccolta e sintesi, saranno elencate le situazioni di pericolo, le aggressioni e i luoghi, le date e tutto il materiale relativo. Un’operazione che servirà a verificare lo stato delle cose dopo le aggressioni che hanno fatto gridare all’allarme baby-gang in inverno e in primavera.
Ed ecco che dalla riflessione il Comitato punta poi a passare all’azione. Dopo la raccolta delle segnalazioni e la stesura del quadro complessivo, infatti, il gruppo punta a “ottenere, anche a mezzo di esposti al Prefetto e ad ogni altra Autorità competente, che le Forze dell’ordine garantiscano una adeguata presenza sul territorio, anche a mezzo di pattugliamenti e di controlli, principalmente nei luoghi di aggregazione dei ragazzi e negli orari e giorni di maggiore affluenza (venerdì, sabato e domenica sera), nonché forme di controllo dei parchi atte a dissuadere le pratiche illecite di spaccio di droghe”.
Un obiettivo che si lega strettamente alle intenzioni che hanno guidato gli ideatori del Comitato che stanno cercando di dare il loro contributo alla sicurezza del Trieste-Salario.

I luoghi sotto osservazione
Controlli, pattuglie, sorveglianza mirata in luoghi di ritrovo come piazza Mincio, Annibaliano, Istria, Parco Nemorense, via Tagliamento, ma non solo. Il Comitato infatti chiede alle autorità comunali e municipali di garantire “l’illuminazione adeguata di strade che risultano particolarmente buie e ad alto rischio nelle ore notturne, nonché l’installazione di telecamere in punti di particolare interesse per il controllo (entrate parchi, pressi entrata scuole, e piazze più frequentate)”, recita il terzo punto del verbale.
Negli ultimi due punti infine la gestione dei ruoli e le iniziative di informazione. Il Comitato genitori insieme, infatti, intende mantenere il dialogo con stampa, autorità, forze dell’ordine, scuole, ma anche avviare “iniziative di vario tipo tese ad informare genitori e ragazzi e ad alimentare la consapevolezza ed autostima dei giovani” e tra le proposte c’è anche un corso di autodifesa.

LEGGI lo speciale sulla nascita del Comitato (a cura di Daniela Mogavero)

LEGGI lo speciale sull’accordo tra genitori e carabinieri (a cura di Daniela Mogavero)

GUARDA la videointervista al capitano De Venezia

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