Annibaliano | La Storia

21 gennaio 305: il terribile martirio di Sant’Agnese

di Giulia Argenti

Una fanciulla romana di 12 anni devota a Dio in un’epoca in cui scelte del genere si pagano con la vita. Siamo nel 305 d.C. e sono in atto le persecuzioni di Diocleziano contro i cristiani. Sul martirio di Sant’Agnese, come racconta Sara Fabrizi nel volume “La Storia del Trieste-Salario” di Typimedia Editore, sono tante le leggende.

Secondo gli atti Siro-Caldaici, tradotti da Domenico Bartolini, la ragazza viene costretta da un giudice a fare una scelta: offrire un sacrificio agli dei o essere portata nuda in un postribolo come prostituta, per essere stuprata da chiunque. Agnese rifiuta il sacrificio e il suo destino sembra segnato. Nessun uomo, però, riesce ad avvicinarsi: a proteggere Agnese c’è un angelo che fa perdere la virilità a chi si avvicina. Tranne un uomo, che riesce a varcare la soglia della stanza, ma cade a terra morto. Salvo poi tornare in vita grazie alle preghiere della giovane.

La ragazza viene quindi condannata per stregoneria e bruciata su un rogo. E qui, secondo un’altra versione, le fiamme che dovrebbero bruciare Agnese si dividono senza toccarla e i capelli le si allungano tanto da coprirle le nudità. Ma la giovane muore comunque, trafitta alla gola da una lama, per ordine del prefetto: è il 21 gennaio 305 d.C.

Dopo la sua morte, il suo corpo fu sepolto nella catacomba oggi nota come Catacomba di Sant’Agnese, mentre il suo cranio è esposto in una cappella nella chiesa di Sant’Agnese in Agone.

GUARDA: Come acquistare “La Storia del Trieste-Salario”


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