10 Gennaio 2019 - 9:05 . Trieste-Salario . Cronaca
Ville storiche, cosa cambia nel quartiere dopo l’intesa tra carabinieri e Comune
Scoppia la pace tra i carabinieri in pensione e Roma Capitale. I militari hanno ripreso il servizio di apertura e chiusura delle ville storiche di Roma. E dunque, anche del Trieste-Salario. Tradotto, i cittadini non rischieranno più – come è successo – di trovarsi sbarrati i cancelli di Villa Chigi, Villa Leopardi, Villa Paganini e Villa Torlonia. Le quattro ville storiche del quartiere.
A rivelarlo a RomaH24 è Sandro Silbi, portavoce dell’associazione: “La situazione si è sbloccata dopo aver ottenuto garanzie da Franco Giampaoletti, direttore generale del Campidoglio. Entro il 30 gennaio verrà saldato il debito di oltre 90mila euro. Sono rimborsi spese che non ci erano stati ancora riconosciuti. So che della questione è stata informata la sindaca Raggi“.
Come anticipato da RomaH24 nelle scorse settimane, sotto Natale i volontari avevano incrociato le braccia in attesa di ricevere i pagamenti per il servizio erogato nei parchi della Capitale, compresi appunto i quattro del Trieste-Salario. Chi si preoccupava, quindi, di aprire e chiudere i cancelli?
La verità è che i carabinieri in pensione non hanno mai smesso di lavorare, tranne che per pochi giorni. A RomaH24, fonti dell’assessorato all’Ambiente hanno confermato che, alla scadenza dell’accordo, l’impegno degli ex militari era stato comunque prorogato fino al prossimo 30 aprile, in attesa che venisse indetto il nuovo bando di gara.
E se il 30 gennaio non dovessero arrivare i soldi del Comune? È un’ipotesi che l’associazione scarta a priori. “Non voglio assolutamente pensare che la sindaca Raggi voglia far chiudere un’associazione – dice Silbi -, non concedendoci i rimborsi per delle spese già sostenute”. Somme dovute. Ma soprattutto, somme indispensabili a mantenere aperte le ville storiche del Trieste-Salario.