6 Febbraio 2020 - 8:40 . Trieste-Salario . Ambiente
Villa Massimo, il Municipio: “Ecco cosa abbiamo fatto per la Casina dei Pini”
Una tavola rotonda. È lì che si deciderà il futuro della Casina dei Pini, storico ritrovo anche per gli abitanti del Trieste-Salario, dopo che il Consiglio di Stato ai primi di gennaio ha bocciato il ricorso del vecchio gestore del punto ristoro, che – di fatto – chiedeva di poter riprendere l’attività.
Dice oggi l’assessore all’Ambiente del II Municipio, Rosario Fabiano: “Ho scritto una lettera al presidente della Commissione ambiente di Roma Capitale, Daniele Diaco, per convocare una commissione consiliare con gli organi competenti. Ossia, il Dipartimento ambiente, la Sovrintendenza di Roma Capitale e il Dipartimento patrimonio”. L’oggetto è la destinazione d’uso della Casina dei Pini, alla luce della sentenza dei giudici amministrativi.
Ora che finalmente Villa Massimo è tornata al quartiere (dopo una chiusura durata sei anni), resta nel limbo quella struttura dove i cittadini potevano rinfrescarsi con una bibita il pomeriggio, trovando riparo dall’afa, o trascorrere un piacevole dopocena.
“E noi – spiega Fabiano a RomaH24 – vorremmo sapere adesso da Roma Capitale cosa dobbiamo fare. Ci devono dire se vogliono eliminare il manufatto oppure se intendono mantenerlo, concedendolo, con gara, a un altro privato”. Fabiano ha scritto a Diaco, e quindi al suo referente per il Campidoglio. Ora attende una risposta. Quantomeno sulla data di questa tavola rotonda con gli enti competenti.
Il timore del quartiere è che la Casina possa fare la fine del parco, dopo la riapertura: rami secchi, sporcizia e recinzioni divelte. Villa Massimo rischia di sprofondare nel degrado. E la Casina dei Pini, appunto, con lei.