29 Giugno 2018 - 16:42 . Salario . Cronaca

Villa Ada incontra il mondo: i concerti proseguono, ma il quartiere si divide

I concerti in programma per Villa Ada incontra il mondo proseguono. La Commissione giudicatrice del Campidoglio ha dato l’ok definitivo alla regolarità del bando, a seguito dello stop momentaneo stabilito dal Tar, perciò l’Estate Romana nel parco simbolo del quartiere va avanti. Tuttavia, il tema dei concerti divide i residenti e gli abituali frequentatori di Villa Ada.

C’è una vera e propria spaccatura tra “favorevoli” e “contrari”. C’è chi contesta il volume troppo alto e chi la durata eccessiva della musica. Altri si lamentano della scarsa manutenzione che viene effettuata al termine degli eventi, con bottiglie e altri rifiuti lasciati in giro sul prato. Però c’è anche chi accoglie con favore l’iniziativa che, in fin dei conti, si tiene una volta l’anno anche se per un periodo piuttosto prolungato.

“Sono favorevole alla manifestazione, anche se poi il rumore non può durare fino a tardi. Andrebbero messi dei limiti, bisognerebbe avere più rispetto della quiete pubblica”, dice Fabio che lavora al noleggio bici del laghetto. Lorenzo, invece, runner che vive in via Tripoli, è disperato: “Certe notti mi arriva la musica fino a tardi. Fortuna che ho il vetro doppio”.

Tra i favorevoli ci sono due infermiere, Tanina e Daniela: “Ci piacciono queste cose, poi sono una volta l’anno. È bellissimo poter vivere la villa anche di sera. L’inquinamento acustico è peggio nel traffico”. Marco, autista Atac e ultra maratoneta, sposa la causa dei concerti: “Sono contento per queste iniziative, anche per le famiglie e per i ragazzi che, così, non devono stare a zonzo per strada”. Flavio lavora nella pubblica amministrazione e ama immergersi nel parco per lunghe passeggiate: “Sono contrario. Frequento il parco di giorno e devo dire che i lunghi sound check disturbano davvero la tranquillità. E poi mi disturba il continuo passaggio di auto e camion che si verifica ogni volta durante il periodo dei concerti”.

“Il problema è soprattutto la discoteca notturna – racconta Carmine, che vive a ridosso di via Chiana – una notte ho chiamato i vigili urbani aspettandoli proprio davanti al laghetto e dopo un’ora e mezza non si sono presentati. Poi l’isola viene quasi privatizzata: gli anni scorsi veniva mantenuta chiusa anche per settimane dopo la fine dei concerti, perché c’era ancora materiale da portare via”.

LEGGI la notizia sulla ripresa dei concerti

LEGGI lo speciale dopo lo stop del Tar (a cura di Emiliano Magistri e Marco Liberati)