7 Settembre 2020 - 12:08 . Trieste-Salario . Cronaca

Via Simeto, chiude il Panificio Lucarelli: tra i suoi clienti anche i Beatles

Il Panificio Lucarelli
Il Panificio Lucarelli

Un cartello appeso sulla vetrina e poche parole per ringraziare i clienti più affezionati. Così i residenti del Trieste-Salario hanno scoperto la fine di un pezzo di storia del quartiere: il Panificio Lucarelli di via Simeto 18 non c’è più. Il forno aveva aperto nel 1951 e aveva conquistato negli anni la fiducia e l’affetto di molti abitanti del quartiere. Tra le sue specialità la pizza bianca, di cui in molti adesso sentiranno la mancanza.

Nei lunghi anni di attività, il panificio ha potuto vantare anche clienti importanti. Un esempio? Nel 1965  il panificio fece assaggiare le sue delizie ai Beatles. Lucarelli, infatti, era fornitore dell’albergo in cui alloggiava il quartetto di Liverpool. Pizza e pane di Lucarelli sono arrivati anche a Esercito, Marina ed Aeronautica, nonché a strutture ospedaliere di tutto il territorio romano (e non solo).

Uno dei riconoscimenti ottenuti dal panificio nei lunghi anni di attività

Campione di pizza, ma anche di solidarietà: nel 1966 il Panificio Lucarelli fu tra i primi a fornire supporto alimentare alla popolazione fiorentina colpita dall’alluvione del 4 novembre. Una storia lunga quasi settant’anni che sembra essere arrivata alla fine. Non si conoscono al momento le ragioni della chiusura.

Il Panificio Lucarelli di via Simeto

Nel gruppo Facebook dedicato al quartiere Trieste-Salario, molti residenti sono intervenuti per condividere i ricordi più belli vissuti nel forno di via Simeto: “Abitavo in via Po e la mia infanzia è in qualche modo legata alle rosette, alla pizza bianca, ai panini al latte e al pane ‘indiano’ di Lucarelli. E i lunghi giorni di studio per la maturità, al meraviglioso pane in cassetta, protagonista di numerosi spuntini” scrive ad esempio Gabriela. “Mi ricordo che prendevo 500 lire di pizza bianca prima di andare alle medie, i miei primi acquisti da sola” commenta invece Eva. Per molti la chiusura del panificio segna “la fine di un’epoca“.

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