8 Luglio 2020 - 8:00 . parioli . Curiosità
“Vi svelo il Morricone che non conoscete”. E il barista dei Parioli si commuove
“Ennio Morricone aveva la grinta di un immortale. Era una persona squisita, affabile, umile, educata. Un personaggio che non si può dimenticare”. Sono le parole commosse di Francesco Maiorano, detto Trivella, gestore del bar Toma’s a piazza Euclide dal 1977 al 2011. Il locale aveva sede proprio davanti agli studi di registrazione Forum Music Village, dove il maestro premio Oscar ha inciso quasi tutti i suoi capolavori.
Per 34 anni il Trivella, come tutti qui lo conoscono affettuosamente, ha preparato gli spaghetti al pomodoro con basilico al genio della musica italiana. “Voleva sempre il tovagliolo da me, pure se c’erano altri camerieri. Veniva qui con la sua squadra di musicisti e tecnici. Prenotava prima ma solo se c’ero io. Poi con lui venivano Nicola Piovani, una persona molto affettuosa e tanti altri. Morricone cominciai a vederlo nel 1980. Veniva con la sua orchestra e i suoi maestri”. Poi Franco mostra un dvd con la colonna sonora di The Hateful Eight che valse il premio Oscar nel 2016. Sopra c’è una dedica particolare, è quella del maestro: “Ero convinto che avrebbe vinto, lui diceva di no. Ebbi ragione io”.
Scritta con un pennarello sulla custodia c’è la dedica di Morricone e al Trivella luccicano gli occhi: “Ennio non me lo scorderò mai. Non potremo andare al funerale perché sarà privato, ma lo porterò sempre dentro di me. L’ultima volta lo vidi venti giorni fa. Si muoveva col bastone ma aveva sempre grinta”.
Ma com’era il Morricone privato, quello lontano dagli schermi? Franco sorride: “Era uno che non abbassava mai la guardia. Anche se poteva sembrare una persona fredda, dentro di sé ti voleva bene. Non te lo dimostrava in modo esplicito, ma poi lo capivi dai dettagli, per esempio dall’affetto con cui ti chiamava”.