22 Dicembre 2023 - 19:13 . Trieste-Salario . Cronaca
Showcooking ed eccellenze enogastronomiche, “Incontri d’autore” fa tappa al mercato Trieste
“Incontri d’autore” fa tappa a al mercato Trieste di via Chiana. Prosegue l’iniziativa della Regione che coinvolge i mercati rionali di Roma per promuovere le eccellenze enogastronomiche del Lazio e mettere in contatto imprese e cittadini. Il progetto è stato realizzato da una rete di imprese tra Mercati d’Autore e cinque realtà del food laziale, le aziende agricole Circe, Le Quattro Vasche e Rosati, il salumificio amatriciano Sano e il forno I Frutti del Grano, che hanno esposto i loro prodotti negli stand allestiti appositamente al centro del mercato, distribuendo assaggi omaggio e raccontando il loro lavoro e le loro storie ai tanti cittadini presenti.
La mattinata del 22 dicembre è stata arricchita dallo showcooking dello chef e docente Felice Santodonato e dei suoi ragazzi dell’alternanza scuola-lavoro dell’istituto alberghiero di Tor Carbone, che il prossimo 12 maggio ospiterà il grande evento finale dell’iniziativa. I giovanissimi cuochi hanno cucinato e servito gratuitamente agli utenti del mercato un menu composto da piatti interamente realizzati con gli ingredienti forniti dalle aziende coinvolte nell’iniziativa.
“Fare rete è importante – commenta Amedeo Valente, presidente del mercato Trieste – significa essere più forti tutti quanti insieme. Storicamente, la debolezza dei mercati è sempre stata nel fatto che i singoli imprenditori hanno avuto un orizzonte un po’ solitario: mettersi insieme ci rende una realtà solida nell’operare sia sui territori nella scelta dei prodotti, sia nella proposta che noi facciamo gli utenti. L’operatore, ha sottolineato Valente, è abituato a entrare nei mercati e a curare il proprio spazio, va costruita una coscienza collettiva per capire l’importanza di fare rete ed eventi come questi sono fondamentali”.
Secondo Paolo Cavacini, membro del direttivo Incontri d’Autore, “iniziative di questo tipo sono importantissime: la riscoperta dei mercati, il rapporto con la gente e soprattutto il rapporto tra operatori e produttori. Quello che stiamo cercando di fare è metterli in contatto direttamente nel luogo fisico per fare in modo che la qualità alimentare si sposi anche col fattore commercio e anche per consentire che sempre più prodotti di eccellenza posso essere venduti nel mercato, che rappresenta di fatto la punta dell’eccellenza alimentare”.
“I mercati si trovano ad avere numerosi problemi di tipo strutturale, organizzativo, etc., il che li ha mantenuti tutto sommato in una situazione di poca competitività in termini di mercato – continua Cavacini -. Per questo venire incontro, organizzare tavoli tecnici, alleggerire delle regole e trovare delle soluzioni secondo noi è fondamentale per permettere a questi luoghi di continuare a vivere”.
Anche per Antonio D’Angelo, presidente di Mercati d’Autore, “eventi come quello di oggi sono fondamentali, perché secondo noi sono ciò che rappresenta il futuro. Queste aree nel passato sono state sempre considerate solo come luoghi per scambio di merci, invece dal nostro punto di vista hanno soprattutto un valore sociale. Sono quindi aree che devono rivitalizzarsi con eventi di questo tipo, ma anche presentazione di libri o eventi musicali”.
Infine, D’Angelo lancia una proposta al Campidoglio: “Oggi le normative che gestiscono i mercati rionali sono vecchie e superate dai tempi, sono regole che in qualche modo contrastano con quello che viene fatto. Secondo noi è fondamentale per la sopravvivenza di queste aree che vengono liberate le energie, consentendo che vi si possa svolgere qualsiasi tipo di commercio, soprattutto quello food e quello artigiano, che in questo momento ha un’importanza fondamentale”. In caso contrario, continua D’Angelo, “si continuerebbe a cementificare queste aree in un contesto opposto a quello che accade al di fuori, perché la liberalizzazione esterna è in contrasto con la l’eccessiva regolamentazione interna. Siamo d’accordo che queste aree debbano continuare a essere gestite in modo tale che non si creino delle situazioni con aperture di attività eccessivamente casuali, ma allo stesso tempo non possiamo pretendere di realizzare queste aree di somministrazione non assistita senza fare in modo che nel mercato ci sia qualcuno che faccia da mangiare”.