13 Marzo 2020 - 16:00 . Trieste-Salario . Cultura
Piro: “Quei 5 libri dedicati al quartiere per distrarsi dal Coronavirus”
Difficile rimanere a casa senza far niente in tempi di Coronavirus. E allora perché non distrarsi leggendo un buon libro? A consigliarli è Francesca Piro, che da anni nel cuore di Coppedè porta avanti La Linea d’Ombra, il salotto culturale del quartiere che vede ospiti tanti scrittori.
“Oltre ai classici, è bello anche leggere dei volumi che parlano del Trieste-Salario o che sono semplicemente ambientati nel nostro quartiere”, racconta a RomaH24.
E allora ecco questo elenco speciale:
1 – Edoardo Albinati, “La scuola cattolica“. Albinati fu compagno di scuola dei tre assassini del Circeo all’Istituto San Leone Magno. Un modo per raccontare la vita in quegli anni nel quartiere.
2 – Roberto Cotroneo, “Niente di personale”. Lo scrittore, che lavorava a L’Espresso, racconta una parte del Trieste-Salario. Un romanzo che è un atto d’accusa, la fotografia di quello che siamo diventati. L’inno a un tempo perduto, il mondo di Moravia e Calvino, di Fellini e Sciascia.
3 – Gabriele D’Annunzio, “Il piacere”. Un volume ambientato anche nel quartiere e che narra la storia della vita di Andrea Sperelli, intellettuale creato sul riflesso della fisionomia dannunziana di uomo, che ritornerà spesso nei suoi romanzi.
4 – Paolo Villaggio, “Fantozzi”. Un libro dissacrante, scritto da un grande del cinema e della tv, che per anni ha abitato a due passi da Villa Ada, a via Anapo.
5 – Andrea Camilleri, Tullio De Mauro, “La lingua batte dove il dente duole”. Cos’è la lingua, e cos’è il dialetto? Cosa esprimiamo con l’una e cosa esprimiamo con l’altro? I due autori raccontano come la lingua esprima chi siamo veramente. Anche nel nostro quartiere.
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