19 Marzo 2022 - 7:24 . Africano . Cronaca
Parco Tripoli, è stallo totale. Geusa (Carteinregola): “Il Municipio deve dare una linea da seguire”

Tutto in stand-by, nonostante la pressione di cittadini e residenti per arrivare ad una soluzione definitiva. Parco Tripoli aspetta ancora la sua realizzazione tra rimpalli, consultazioni e riunioni che, fino ad oggi, non hanno portato ad azioni concrete. Il riferimento è all’area verde di poco più di 12mila mq compresa tra le vie Homs, Tripoli, Cirenaica e Assab, nell’Africano.
Questo spazio è occupato da un parcheggio privato a pagamento: “Lo scorso maggio 2021 i proprietari avevano iniziato dei lavori di abbattimento del verde, gettando 5.000 metri quadri di ghiaia e creato una rampa al fine di aggiungere ulteriori posti auto”, fa sapere Rinaldo Reni, ingegnere e volontario de ‘Gli Amici di Villa Leopardi’. I movimenti avevano suscitato allarme tra i residenti che da anni aspettano venga realizzato il parco Tripoli, come previsto dal piano regolatore generale di Roma.
Parco Tripoli, gli ultimi aggiornamenti
Ma qual è la situazione oggi? L’architetto Maurizio Geusa, vice presidente di Carteinregola, segue dall’inizio la vicenda: “A novembre 2021 abbiamo inviato una serie di considerazioni all’Ufficio Tecnico del II Municipio, ma senza ricevere risposte”, dice a Roma H24. “Dopo lunghe attese, abbiamo chiesto un’audizione alla Commissione Capitolina di Controllo, Garanzia e Trasparenza, che si è svolta lo scorso 4 marzo e alla quale hanno partecipato anche l’Ufficio Tecnico del II Municipio e la presidente Francesca Del Bello”.
In quella sede – prosegue Geusa – “abbiamo saputo che il parcheggio esistente è privo di autorizzazione all’esercizio e che il Municipio avrebbe avviato la sospensione dell’attività commerciale in data 11 febbraio 2022. In questo contesto lascia sconfortati l’assenza di una determinazione, sia pure di mero indirizzo politico, da parte dell’amministrazione sulle possibili strategie per il recupero dell’area all’uso pubblico”.
L’associazione chiede quindi che il II Municipio prenda una decisione su quale destinazione d’uso dare all’area, definendo un indirizzo preciso per portare la zona nella disponibilità dell’amministrazione locale, indennizzando i proprietari con la possibilità di edificare liberamente su una porzione ridotta dell’area.
La situazione – chiude Geusa – “è quindi di stallo totale. L’argomento è complesso e il primo passo sarebbe quello di dare una linea su quello che si vuole fare. Questo atto scarterebbe tutte le alternative, ma questo è un gesto che può risultare doloroso, e così si rimane in un limbo di indeterminatezza che rischia di prolungarsi fino alla fine del mandato e alla prossima consiliatura. Elementi che possano mutare questo quadro, al momento, non ne vedo”.
Parco Tripoli, i cittadini si schierano
L’associazione ‘Amici di Villa Leopardi’ da sempre si batte per una riqualificazione dell’area e per l’eliminazione del parcheggio a raso. L’ingegnere Rinaldo Reni fa parte del gruppo e fa sapere che, “dopo gli ultimi inconcludenti incontri con Comune e II Municipio”, ha inviato una lettera alla presidente Del Bello ribadendo le richieste dei cittadini: “Chiediamo che i lavori vengano sospesi, l’area ripristinata a verde e piantati nuovi alberi per creare un piccolo bosco urbano che ci regali ossigeno e fresco”, sottolinea nella missiva.
Il piano regolatore prevede la destinazione a verde e la cittadinanza vuole questo. La conferma è nei numeri raccolti dalla petizione, lanciata su Change.org, contro i lavori per un nuovo parcheggio e a favore del tanto atteso parco Tripoli: ad oggi sono oltre 850 le firme raccolte.
I parcheggi in zona d’altronde – chiude Reni – “non mancano. A 300 metri da parco Tripoli c’è un parcheggio multipiano che può ospitare sino a 1000 vetture ed è sottoutilizzato. È tempo di lavorare concretamente. Dobbiamo operare tutti nel verso di una transizione ecologica e pertanto vorrei capire le idee dell’amministrazione sul caso”. In questo vuoto indeterminato, intanto, non rimane che l’attesa, qua e la interrotta dai lampi dei comunicati e degli incontri.