9 Gennaio 2019 - 13:08 . Porta Pia . Cronaca
Morte Nereo, perché ora i clochard del quartiere hanno paura della strada
VIDEO. Claudio, senzatetto, ricorda Nereo e spiega i pericoli della strada
“A corso d’Italia le macchine corrono. È dura per noi che viviamo in strada”. Sono le parole di Max, senzatetto di origine russa che vive a poche centinaia di metri dal luogo in cui, il 7 gennaio, è stato investito e ucciso Nereo, il clochard del quartiere.
Alle difficoltà di una vita ai margini si uniscono i pericoli per le auto che corrono, i semafori bruciati col rosso e la scarsa luminosità delle strade. “Un mio amico lituano tempo fa è stato investito da un’auto pirata, ma non essendo in regola con i documenti ha preferito non denunciare la cosa. Ha avuto paura”, conclude Max.
“Vivere in strada non è facile. Le macchine a volte sono aggressive e spesso ci sfiorano mentre attraversiamo – spiega a RomaH24 Claudio, romeno. “I pericoli sono tanti. Quello che è successo a Nereo potrebbe capitare a tutti noi ogni giorno”.
Intanto stasera, nella basilica di Santa Teresa d’Avila a corso d’Italia, i volontari della comunità di Sant’Egidio hanno organizzato, dalle 19:15, una preghiera per ricordare Nereo.
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LEGGI lo speciale (a cura di Antonio Tiso)
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