9 Maggio 2020 - 8:48 . Trieste-Salario . Cronaca

Mascherine low-cost introvabili nel quartiere, i farmacisti: “Costi non sostenibili”

Una mascherina chirurgica
Una mascherina chirurgica

Le chirurgiche? Non le troviamo più neanche noi. Se il governo non ci rifornisce spariranno dal commercio, è inevitabile. Siamo disposti anche a venderle a ricavo zero ma andare in perdita non è accettabile”. Dalla farmacia Verbano commentano così la penuria di mascherine chirurgiche nel nostro quartiere, a Roma e in tutta Italia.

Il negozio sanitario è uno dei pochi che continua a vendere i presìdi a 50 centesimi più Iva nel nostro quartiere: “Ne vendiamo al massimo due a persona, altrimenti finirebbero in poche ore – spiegano a Roma H24 –. Le chirurgiche di cui disponiamo le abbiamo acquistate settimane fa a 1.22 euro. Prima del calmieramento il prezzo di vendita era di 1.50 l’una. Ora stiamo andando in perdita”.

Secondo le parole del commissario straordinario all’emergenza Domenico Arcuri, le introvabili chirurgiche dovrebbero tornare sugli scaffali nei prossimi giorni, anche se finora regna l’incertezza sui tempi: “Si capisce poco, quello che sappiamo è che non si trovano neanche all’ingrosso – proseguono dalla farmacia –. Anche loro non vogliono rimetterci soldi. Ripeto, siamo disposti a venderle allo stesso prezzo a cui le acquistiamo per offrire un servizio ai cittadini, ma andare in ulteriore perdita non è ammissibile”.

Nel Trieste-Salario sono poche le farmacie che dispongono ancora delle chirurgiche. Dalla farmacia Sant’Agnese Lo Giudice di viale Eritrea fanno sapere che i presìdi potrebbero finire da un momento all’altro: “La richiesta è ancora cospicua. Di questo passo le finiremo nel weekend. Anche noi le abbiamo pagate 1.22 euro l’una. E anche noi ci abbiamo rimesso parecchio denaro”.

Trovare le chirurgiche a Roma Nord è quindi un’impresa. Ma fino a qualche settimana fa la situazione era ben diversa: “Prima del calmieramento vendevamo le mascherine a 1.50 euro acquistandole all’ingrosso a 1.20 euro. Avevamo un piccolo guadagno – sottolinea Rossana Forlano, titolare della parafarmacia Farmacrimi Ledro di piazza Ledro –. Non voglio fare polemica né pretendo un rimborso dei soldi persi dopo il calmieramento. Auspico che ci vengano forniti gli approvvigionamenti. Solo così potremo continuare a fornire i presìdi ai cittadini”.

Chirurgiche come aghi in un pagliaio. Non si trovano. E tra i farmacisti che non dispongono dei presìdi, c’è chi fornisce dati eloquenti: “Il calmieramento è entrato in vigore dal 27 aprile – spiega Giorgio Gaudio, titolare della Nova Salus di corso Trieste –. Noi abbiamo venduto più di duemila mascherine chirurgiche e le abbiamo finite in quattro giorni. Stiamo aspettando i rifornimenti promessi dal governo”.