24 Febbraio 2019 - 8:40 . Trieste-Salario . Cronaca
Macchina distrutta e alberi crollati a terra, le voci di un quartiere che non ce la fa più
“La mia auto è da buttare, il traffico lungo via di Priscilla è bloccato e da tre ore sto aspettando l’intervento della polizia locale. Non so proprio cosa succederà adesso”. Il racconto di Maurizio Izzo a RomaH24 sintetizza una giornata, l’ennesima, difficilissima per il nostro quartiere. La sua auto è da buttare perché il vento che ieri ha sferzato la città e il Trieste-Salario ha fatto crollare un albero sulla macchina di Maurizio parcheggiata, appunto, lungo via di Priscilla.
Ma non è stato, purtroppo, l’unico episodio che ha ulteriormente agitato e caricato di tensione un quartiere già abbastanza provato dall’emergenza del verde. La strage di alberi di ieri (sono state otto le piante cadute, più quelle venute giù in zona Flaminio) ha traformato le strade del Trieste-Salario in un campo minato e gettato nuovamente i residenti nella paura. “Non si può più stare tranquilli da nessuna parte – dice Davide mentre evita di camminare sui marciapiedi, occupati da rami e fogliame caduti dalle piante -. Preferisco camminare in mezzo alla strada che rischiare di essere schiacciato da un enorme pino”.
Ma la paura non è stato l’unico sentimento che ha caratterizzato la ventosa giornata dei residenti del Trieste-Salario. Anche lo sconforto è stato protagonista. “Non c’è traccia di vigili del fuoco e polizia locale, nessuno controlla le strade bloccate, veicola il traffico o viene a rimuovere gli alberi crollati sulle vetture – racconta Valerio, mentre cerca di segnalare il “cadavere” di un albero che blocca proprio via di Priscilla. “Ai numeri di emergenza non risponde nessuno, siamo qui da quaranta minuti”, aggiunge un’altra residente che si trova sul posto. La sua macchina è stata sfiorata dalla pianta.
E infine la rassegnazione. La morìa degli alberi, infatti, non è una novità nel quartiere. L’ultimo episodio risale a due settimane fa, quando un pino di corso Trieste si era abbattuto sul liceo Giulio Cesare, sfiorando la tragedia. Era il 9 febbraio. “Ogni volta che c’è maltempo, che sia pioggia o vento, è la stessa storia: crollano decine di alberi, si rischiano le stragi e il giorno dopo tutto torna com’era”, racconta, esasperata Martina, che abita in zona Trieste.
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