9 Marzo 2019 - 12:30 . Vescovio . Animali

L’educazione del cane. Introduzione alla gestione del cucciolo

Quando si porta un cucciolo a casa spesso capita di trovarsi spiazzati e impreparati.

Ma niente paura! La convivenza, grazie ad alcuni consigli e accorgimenti, può risultare molto più facile di quanto non sembri. Ecco dunque un piccolo prontuario per cinofili alle prime armi.

È bene tenere sempre a mente che il cucciolo di cane è come un bambino: le cose gli vanno insegnate piano piano, passo dopo passo, con pazienza e dedicandogli del tempo. Dunque non demoralizzarsi, spazientirsi o arrabbiarsi se il cane non recepisce all’istante, adottate un atteggiamento zen: un bel respiro e persistete!

Il primo problema che ci si trova ad affrontare è come insegnare al nostro piccolo amico a quattro zampe a fare pipì e feci non in qualsiasi angolo della casa ma in un punto preciso, possibilmente su una traversina. Osservate dove il cucciolo fa più di frequente i propri bisogni e in quel punto posizionate la traversina e, quando il cane la utilizza, gratificatelo con un premio (biscotto), una carezza, un tono di voce dolce ed entusiastico (rinforzo positivo). Se invece il cucciolo fa i bisogni fuori dalla traversina, non va sgridato, ma ignorato. Inoltre sarebbe opportuno evitare di pulire in sua presenza poiché potrebbe fraintendere il nostro gesto di abbassarci e scambiarlo per un invito al gioco, non comprendendo dunque di aver fatto qualcosa di sbagliato.

Il passo successivo consiste nell’insegnargli a fare i bisogni fuori casa: in questa fase è fondamentale portare a spasso il cane ad orari sensibili (per esempio la mattina appena svegli, quando è più logico che l’animale abbia necessità) e possibilmente fissi. Abituarlo dunque ad una routine. Anche in questo caso, non dimenticatevi di gratificarlo. Tenete presente che, fino ai sei mesi circa, il cucciolo non ha il pieno controllo degli sfinteri perciò qualche incidente può sempre capitare.

Un altro problema con cui ci si trova spesso a dover fare i conti è legato al fatto di dover lasciare il cane solo in casa evitando che si agiti, abbai o distrugga oggetti. È opportuno abituare il cucciolo abbastanza presto, fin dai tre, quattro mesi; inizialmente lasciandolo chiuso da solo in una stanza per alcuni minuti, passati i quali, se si è comportato bene, premiarlo. Ripetere tale procedura più volte, allungando progressivamente il tempo, in modo tale da non provocargli stress o ansia da separazione. Se si sta via per un tempo prolungato, lasciate al cucciolo una distrazione quale può essere un gioco da mordicchiare. L’atto del mordere è infatti il modo attraverso cui impara a conoscere il mondo e gli oggetti che lo circondano. Per questo motivo, la cosa migliore è fornire un’alternativa a mobili, divani, poltrone, scarpe… Inoltre bisogna considerare che fra i quattro e gli otto mesi avviene la caduta dei denti decidui (da latte) con concomitante crescita dei denti permanenti, e mordicchiare aiuta il cane ad alleviare il fastidio. Può capitare che il cucciolo, nei momenti di gioco, preso dall’eccitazione e dalla foga, stringa un po’ troppo forte i denti intorno alla vostra mano. Un verso acuto servirà a frenarlo e interrompere il gioco, così da fargli comprendere l’errore del suo comportamento e abituarlo al controllo del morso.

Approcciarsi all’educazione del cucciolo per instaurare da subito un rapporto di reciproca intesa e fiducia è base indispensabile per una convivenza serena e priva di problemi. Il mondo canino è dotato di un codice di linguaggio e di comportamento specifici, ed è a partire dalla conoscenza di questi che sarà per noi possibile comprendere le esigenze del nostro amico a quattro zampe e, contemporaneamente, farci comprendere da lui.

 

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