3 Giugno 2019 - 8:40 . Trieste-Salario . Cronaca
Le ville storiche del quartiere sono a rischio chiusura. Questi i motivi
Le ville del Trieste-Salario sono a rischio chiusura. I volontari dell’associazione “Martiri di Nasiriyha” che quotidianamente ne gestiscono l’apertura minacciano, infatti, di astenersi dal lavoro. Il motivo? I carabinieri in pensione che se ne occupano per conto del Comune non hanno ancora ricevuto un rimborso pari a € 73.150,53 risalente al periodo febbraio-ottobre 2018. Con una lettera inviata al Dipartimento Tutela Ambiente a inizi maggio, avevano chiesto di essere saldati entro il 30 maggio 2019. Nessun bonifico è però partito in questo periodo dalle casse del Campidoglio.
“Nel giorno di scadenza dei termini, abbiamo ricevuto una telefonata di convocazione per oggi, lunedì 3 giugno da parte dell’Ufficio Giardini. Cercheremo una soluzione, ma nessuno di noi può escludere che dalla settimana prossima ci asterremo dal nostro servizio”. Sono le parole di Sandro Silbi, responsabile per le relazioni esterne dell’associazione. “Per alcuni volontari, il rimborso di 10€ per 4 ore di lavoro stabilito dalla convenzione col Comune, è un modo per integrare la pensione. All’interno della associazione infatti collaborano anche amici e familiari del corpo dei carabinieri, alcuni dei quali contano su quel minimo di entrate. Ecco perché non possiamo accettare un ritardo così lungo”, conclude.
Già nell’ottobre scorso, la protesta dei carabinieri in pensione, aveva portato a una chiusura di circa 24 ore di alcuni parchi. Le ville storiche che ora potrebbero restare chiuse sono: Villa Leopardi, Villa Paganini, Villa Ada, Villa Chigi, Villa Massimo, Villa Glori e Villa Borghese.