7 Giugno 2021 - 12:43 . Trieste-Salario . Cronaca
Lavori in corso Trieste, l’esperto: “Rasatura radici non è necessariamente un pericolo”
di Valerio Valeri
La rimozione delle radici affioranti dei pini di corso Trieste, angolo via Dalmazia, è in programma ma non è ancora iniziata.Lunedì 7 giugno gli operai incaricati dal Simu, il dipartimento che si occupa di sviluppo delle infrastrutture e manutenzione urbana, hanno provveduto a delimitare l’area e iniziato a rifare il manto stradale.
Durante lo scorso fine settimana, infatti, sono comparsi gli avvisi di divieto di sosta e rimozione forzata lungo la strada, avvisi che hanno messo in grande allarme le associazioni che si occupano della salvaguardia dei pini romani. “È vero che le radici affioranti dei pini sollevano l’asfalto, ma come non pensare alle conseguenze che la loro rimozione avrà sugli alberi, già soggetti a tante insidie? – denuncia un residente sul gruppo Facebook degli attivisti –. Rasare le radici dei pini non compromette la sopravvivenza e la stabilità degli stessi?“.
Roma H24 ha posto le stesse domande all’agronomo Bruno Santoro. Tutto dipende dalle caratteristiche, dalle dimensioni e dalla distanza dal tronco in cui si effettua l’intervento – ha risposto l’esperto – . Intervenire su quelle radici, se si fa in maniera corretta e precisa e non in dimensioni eccessive, normalmente non compromette la stabilità degli alberi perché solitamente le radici riprendono la loro crescita“. Se fatto a regola d’arte e con cura, quindi, il taglio delle radici non ha esiti preoccupanti.
“Io presumo che il Comune abbia dato incarico a qualche agronomo di studiare la situazione e indicare quando e come intervenire – prosegue Santoro – . Se l’intervento però va a colpire radici ritenute importanti per l’albero, si dovrà decidere se addirittura abbatterlo direttamente. Io però non mi trovo lì, non posso valutare direttamente e non posso sapere che tipo di radici ci siano. Posso però ribadire che non necessariamente il taglio delle radici compromette la stabilità del pino”.