16 Gennaio 2021 - 15:49 . FuoriQuartiere . Media
La carica dei 60, Alessandra Paolini in tv per raccontare il nuovo libro di Typimedia
La carica dei sessantenni. Verrebbe proprio da dire così, perché oggi chi ha raggiunto questo importante traguardo è davvero ben diverso dal sessantenne di qualche generazione fa. E lo sa bene la giornalista de La Repubblica Alessandra Paolini, che ne ha parlato a “Tg2 Italia“, presentando il suo volume “60 (e dintorni)“, con cui Typimedia ha inaugurato la collana Phoenomena Trend.
Tredici splendidi sessantenni, famosi e non, si sono aperti alla scrittrice di Prati parlando a ruota libera della loro età, di ciò che hanno fatto ma, soprattutto, di ciò che hanno ancora voglia di fare, tra ambizioni professionali, soddisfazioni personali e affetti familiari: “È una generazione molto diversa da chi l’ha preceduta, volevo approfondire – ha raccontato la Paolini -. È uscito il profilo del sessantenne ancora gagliardo”. E ha confessato: “Quasi tutti mi hanno detto che la mattina, davanti allo specchio, mentre si fanno la barba, si piacciono. E noi donne dovremmo imparare da loro: il saper accettare la ruga in più, quel capello bianco che spunta sulla nostra chioma”.
“Le generazioni precedenti avevano fatto la guerra, venivano da realtà diverse rispetto ai sessantenni attuali – ha spiegato la Paolini -. I sessantenni di oggi sono tenuti ‘in forma’ dalla passione, e non parlo solo di hobby ma anche di lavoro. Si tratta di una generazione che ha ancora molto voglia di amare, di mettersi in gioco, di dare agli altri, ai figli e alle mogli (o compagne), di sentirsi vivi”. Ma non è tutto: “Molti devono reinventarsi anche nel ruolo di padre. In tutti poi ho ritrovato il confronto con la figura paterna. Si parla sempre di un popolo di mammoni, ma credo che la figura paterna sia altrettanto forte. Nel bene o nel male ci si deve fare i conti”.
Con lei in tv due dei 60 protagonisti del suo volume, l’attore Massimo Ghini e il chirurgo Marco Gasparotti. Con il primo che ha ammesso: “Quando ero ragazzo nessuno avrebbe detto ‘Quello ha 60 anni’. L’immagine che si aveva dei sessantenni era di tanti ‘Babbo Natale’. Forse si portavano nel volto i segni di quella maturità imposta dopo la guerra. Oggi portiamo i segni di responsabilità che i nostri genitori avevano assunto molto prima”.
Mentre il chirurgo ha confessato: “I sessantenni di oggi si dividono in due categorie: gli ex piacioni e gli autocritici, un po’ sornioni. Sono tanti gli uomini che oggi ricorrono alla chirurgia per sistemarsi a questa età, soprattutto chi è al secondo matrimonio e vuole invecchiare in armonia”.
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