16 Marzo 2020 - 14:11 . Trieste-Salario . Curiosità
Il cinema e il Trieste-Salario, ecco 5 grandi film girati nel Coppedè
Liberty, classico, bizantino, assiro-babilonese, medievale ed esoterico. Non esistono soltanto le persone fotogeniche, ma anche i quartieri cinegetici. Il Coppedè ha sempre riscontrato grande fascino tra i registi italiani e internazionali che hanno deciso di ambientare qui molte scene delle loro pellicole. Qual è il genere che più si addice a questa meravigliosa zona di Roma? L’Horror. Ma non è l’unico.
Ecco dunque una rassegna di cinque film ambientati nel quartiere Coppedè.
1) Inferno (1980) di Dario Argento
Una delle perle di Dario Argento è sicuramente Inferno del 1980. Il capolavoro horror del maestro del brivido è stato in parte ambientato nel nostro quartiere. C’è una scena soprattutto che nessun appassionato del genere può dimenticare. Quale? Quella in cui Sara (Eleonora Giorgi) arriva in taxi di notte in una piazza Mincio a forti tinte dark. Ad accoglierla, un misterioso portiere, che si rivelerà tutt’altro che amichevole…
2) La Ragazza che sapeva troppo (1962) di Mario Bava
Il primo giallo all’italiana è stato girato al Coppedè. S’intitola “La Ragazza che sapeva troppo” e porta la firma del grande Mario Bava. Dal minuto 44 della pellicola, è impossibile non riconoscere il Palazzo del Ragno di piazza Mincio 4. All’interno del palazzo troviamo un appartamento vuoto, disabitato che si rivelerà la location perfetta per ospitare un omicidio. Bava disse in un’intervista di aver scelto il Coppedè per la sua atmosfera fiabesca, unica e introvabile in tutta Roma.
3) Omen – il Presagio (1976) di Richard Donner
Altro Horror, stavolta di firma statunitense. “Omen – il Presagio” è stato girato al Coppedè dal regista Richard Donner. Anche Donner si innamorò di piazza Mincio, come spiegò in un’intervista: “Ero in viaggio a Roma e quando mi portarono al Coppedè capii subito che almeno una scena del mio prossimo film horror l’avrei ambientata lì.” In Omen, il Coppedè compare per poco, ma viene mostrato in tutto il suo splendore grazia ad una famosa inquadratura panoramica con tanto di dettaglio sulla Fontana delle Rane.
4) Roma Violenta (1975) di Franco Martinelli
Dopo aver perso un fratello diciottenne ucciso da un delinquente, il commissario Betti (Maurizio Merli) diventa il capo di un gruppo di vigilantes che fa giustizia sommaria. Tra le zone in cui si aggira l’ombroso e cinico commissario creato dal maestro Martinelli, c’è anche il Coppedè dove si consuma un inseguimento in macchina che parte da piazza Mincio – con danni sfiorati alla Fontana delle Rane, ironia della sorte – per poi passare per via Serchio, via Clitunno e via Aterno.
5) Butta la Luna (2006) di Vittorio Sindoni
Una fiction Rai di successo che abbraccia tutti gli scorci più belli della Città Eterna. E tra questi, non può che esserci il Coppedè. Ispirata al bestseller di Maria Ventura e diretta da Vittorio Sindoni, “Butta la Luna” racconta la storia di Alyssa (Fiona May per la prima volta in versione attrice) giovane nigeriana che,con la sorella gemella Fatma, arriva nell’Italia degli anni ottanta in cerca dell’uomo di cui è incinta. Nel Coppedè troviamo i punti nevralgici della narrazione dello sceneggiato. Quali? Il palazzo della signora Egle, dell’Avvocato Argenzi e anche la soffitta che Alyssa prende in subaffitto.
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