24 Maggio 2022 - 7:36 . Villa Ada . Cronaca

Grab a Villa Ada, Patanè: “È un valore aggiunto”. I comitati: “Coerenza politica”

Gente a passeggio a Villa Ada
Gente a passeggio a Villa Ada

di Marco Barbaliscia 

Si riaccende il confronto e lo scambio di opinioni sul Grab, il grande raccordo anulare delle biciclette. Il progetto del Comune di Roma prevede la realizzazione di 50 chilometri di pista ciclabile all’interno della capitale, passando per parchi, ville storiche e zone monumentali come via Appia Antica. Un nuovo modo di pensare la mobilità dolce, che però non trova tutti d’accordo.

Tra i punti più controversi c’è infatti la discussione sul passaggio del Grab all’interno di Villa Ada. Un confronto che va avanti da più di tre anni e sul quale non si è trovata una quadra. La decisione finale spetta alla Conferenza dei Servizi, convocata, ma poi sospesa. L’opposizione in Campidoglio, ma anche il II Municipio, avevano ribadito il ‘no’ al passaggio del Grab dentro Villa Ada, parere espresso anche dalla Soprintendenza che nel 2021, in una lettera informale, lo aveva definito “inammissibile”, evidenziando la tutela archeologica del sito.

Grab a Villa Ada, Patanè: “È un valore aggiunto”

Il tratto di Grab che dovrebbe attraversare Villa Ada

Nella giornata di sabato 21 maggio Eugenio Patanè, assessore alla Mobilità di Roma Capitale, ha ribadito in un incontro pubblico la volontà di realizzare il Grab così come progettato. “Il Grab è un asset molto importante che vogliamo vedere realizzato in tempi rapidi ed entro il Giubileo del 2025. La città di Roma ha attualmente 330 km di pista ciclabile, l’obiettivo è di realizzarne almeno altri 150”.

I primi 50 nuovi chilometri sarebbero rappresentati proprio dal Grab: “Tra gli obiettivi del Grab c’è la volontà di intersecare la mobilità dolce con il trasporto pubblico. Ecco perché questa infrastruttura, oltre ad unire ville e parchi storici, collega fermate del trasporto pubblico su gomma e su ferro”, sottolinea Patanè.

L’assessore non nasconde poi le criticità nate sul Grab all’interno di Villa Ada: “Il passaggio del Grab dentro Villa Ada rappresenta un valore aggiunto”, ribadisce Patanè. “Se pensiamo che la bicicletta rovini un parco, si sbaglia la prospettiva. Le biciclette a noleggio già ci passano, così come i ciclisti. Perché non dovrebbe passarci un’infrastruttura che non rovina il paesaggio, ma ne aumenta la fruibilità?”.

Quando si parla di transizione ecologica – chiude Patanè “bisogna fare delle scelte in tempi rapidi, tutti insieme, compresa la Soprintendenza. Alcuni passaggi sono delicati, ma sono convinto che si arriverà ad un parere positivo condiviso. Affronteremo questa opportunità con determinazione e coraggio”.

La posizione di comitati di quartiere

Le parole dell’assessore Patanè non sono state condivise da tutti i comitati e le associazioni del nostro quartiere, da sempre contrari al passaggio del Grab dentro Villa Ada. Lorenzo Grassi, attivista di ‘Osservatorio Sherwood’, si fa portavoce delle problematiche: “È dal 2016 che cerco di sensibilizzare le persone su questo tema, sempre con spirito costruttivo”, ricorda. “Villa Ada è un’oasi naturalistica e il passaggio del Grab pone in essere una criticità infrastrutturale”.

L’assessore Patané sottolinea come il Grab non rovinerebbe il paesaggio della villa, dice Grassi, “ma questa affermazione è contraddittoria con ciò che la stessa infrastruttura rappresenta. Questa dovrà essere una ciclovia scorrevole, regolare, larga e senza ostacoli. I promotori del Grab stimano a regime un transito di 2.000 biciclette al giorno. Un tale carico non può convivere con la normale fruizione del parco, con persone che passeggiano e godono della tranquillità del verde, magari anche con cani e carrozzine. Già oggi l’uso improprio delle bici nel parco – eccessiva velocità e transito su prati e sentieri – sta creando situazioni di rischio”.

Le richieste dei cittadini

Parole condivise anche da Marina di Giacomo, coordinatrice dell’assemblea territoriale Nomentano-Trieste di Cittadinanzattiva, e che segue dall’inizio la vicenda: “Riteniamo che la politica debba avere una sola parola. Ci chiediamo come si possa non tenere in considerazione il programma elettorale del sindaco Gualtieri che prevedeva il passaggio esterno a Villa Ada e la riqualificazione della ciclabile già esistente su viale della Moschea” dice a Roma H24.

Anche il II Municipio – ricorda di Giacomo – “ha più volte sostenuto la necessità che il Grab passi fuori dalla villa affermandolo sia in una direttiva di giunta di agosto scorso, sia in una delibera di gennaio 2022 del Consiglio. Come cittadini chiediamo solo coerenza politica”.

Il messaggio dal territorio arriva deciso. “Nessuno è contrario al Grab, ma alcuni tratti vanno rivisti. Spero che il sindaco e la nuova giunta possano ascoltare la nostra istanza. Il Grab deve arrivare a Villa Ada, ma non attraversarla. Il tracciato deve proseguire su percorsi esterni al parco”, chiude di Giacomo.