23 Febbraio 2019 - 12:08 . Trieste-Salario . Cronaca
Giulio Regeni, la sfida tra cittadini e governo egiziano continua. Ecco cosa è successo
È durata meno di tre ore, questa volta, la targa dedicata a Giulio Regeni. Il cartello era stato affisso all’ingresso di Villa Ada, al civico 267 di via Salaria. Presumibilmente, da attivisti per i diritti umani come forma di protesta nei confronti dell’ambasciata d’Egitto, che ha sede nel parco. E puntualmente è stato rimosso. Come era già successo in passato.
“Piazza Giulio Regeni. Portatore di pace”. Così era scritto. Ma alle 10:30, quando RomaH24 si è recata sul posto per documentare la nuova “intitolazione”, il cartello con lo sfondo giallo non c’era più.
Per capire la portata della “sfida” tra chi “attacca” e chi “stacca” bisogna fare un passo indietro. La prima intitolazione simbolica al giovane ricercatore italiano torturato e ucciso nella città del Cairo di cui si ha notizia risale al 6 febbraio di un anno fa, a soli tre giorni dal ritrovamento del cadavere di Giulio vicino al Cairo, in un fosso lungo l’autostrada per Alessandria d’Egitto. Il suo corpo presentava i segni di torture.
Da allora, erano apparse delle targhe simboliche davanti alla sede diplomatica egiziana. Periodicamente, durante la notte, c’è chi colloca all’entrata dell’immensa area verde un cartello con le scritte “piazza Giulio Regeni” o “largo Giulio Regeni”, in attesa di scoprire la verità sulla sua morte.
Ogni volta, però, le targhe vengono rimosse, strappate, o ricoperte di vernice da chi le reputa “scomode”.
La sfida a distanza proseguirà fino a quando non verrà fatta luce sull’omicidio di Giulio.