25 Agosto 2018 - 18:12 . Trieste-Salario . Ambiente

Emergenza alberi, Fabiano risponde alla Montanari: “Ripete sempre le stesse cose”

“Sono due anni e mezzo che la Montanari ripete le stesse cose, senza ricordarsi di averle già dette”. E’ lapidario Rosario Fabiano, assessore all’Ambiente del II Municipio, nel commentare le parole con cui il 22 agosto Pinuccia Montanari, assessore alla Sostenibilità Ambientale di Roma Capitale, ha dichiarato guerra all’emergenza alberi.

Ma quali sono le parole della Montanari che hanno provocato l’ira di Fabiano? Ecco alcuni passaggi: “Dopo mesi di continue cadute in tutto il territorio della città, ma in particolare nel II Municipio, il Campidoglio preannuncia un programma di monitoraggio e soprattutto di manutenzione di un patrimonio arboreo unico nel suo genere. Per la cura degli alberi abbiamo in atto gare e appalti per la manutenzione e la fornitura di nuove piante”. E ancora: “Desidero ricordare che il personale tecnico del Dipartimento Tutela ambientale ha grande competenza, esperienza e passione per il proprio lavoro. Con pochi uomini e mezzi a disposizione stiamo lavorando a testa bassa per affrontare l’ordinario cercando parallelamente di costruire un nuovo modello operativo gestionale.”

Di fronte a queste dichiarazioni Fabiano non ci sta e puntualizza con fermezza: “Gli appalti citati dalla Montanari, come si può notare visibilmente, non ottengono alcun risultato né sulla cura delle piante né sulla prevenzione. Il monitoraggio che il Comune sta facendo non è trasparente ed è fallimentare. Voglio ricordare che delle gare di appalto vere il II Municipio le ha già fatte e anche l’Anac ha speso parole di apprezzamento, con l’elogio sul nostro buon operato. Per noi questo è lavoro normale. Il fatto che la Montanari non riesca invece a farne uno ci fa pensare che i suoi collaboratori siano particolarmente incapaci. Se hanno paura a mettere i soldi a gara per l’esecuzione dei servizi se ne vadano a casa. La città così marcisce”.

Poi la chiosa finale di Fabiano: “Per non dimenticare i soldi buttati con Tiberis e “Spelacchio” con cui noi avremmo mantenuto per almeno 8 mesi le nostre 66 aree verdi. A proposito di risparmio, e saper spendere i soldi dei romani”.