2 Marzo 2019 - 18:43 . Trieste-Salario . Cronaca

Via Dire Daua, così è nata la mozione di sfiducia all’assessore Colmayer

L'assessora alle Politiche Giovanili e Memoria del II Municipio, Lucrezia Colmayer, intervenuta a piazza Bologna per la posa delle pietre d'inciampo per ricordare Rita Caviglia, Riccardo Di Segni e Gianna Di Segni
L'assessora alle Politiche Giovanili e Memoria del II Municipio, Lucrezia Colmayer, intervenuta a piazza Bologna per la posa delle pietre d'inciampo per ricordare Rita Caviglia, Riccardo Di Segni e Gianna Di Segni

La maggioranza in Consiglio ha bocciato la mozione di sfiducia nei confronti di Lucrezia Colmayer, assessora alla Memoria del II Municipio, presentata dal consigliere Holljwer Paolo. Ma qual è il motivo della proposta per il ritiro delle deleghe dell’assessora? Per scoprirlo bisogna fare un passo indietro.

All’inizio di febbraio la giunta concede il patrocinio all’associazione Articolo 3, un’organizzazione di volontariato attiva a Roma, per l’iniziativa “Quartiere Trieste/Salario/Africano: trasformazione economica e sociale dagli anni ’70 ad oggi”, in programma per lo scorso 15 febbraio nel centro anziani di Villa Leopardi. L’evento, come scritto sulla locandina pubblicata su Facebook, si sarebbe svolto “in ricordo di Sante Moretti”, storico segretario della sede del Pci in via Tigrè.

Ed è proprio questo particolare ad accendere la miccia. Il 4 febbraio il consigliere Paolo, in quota FdI, presenta due interrogazioni urgenti rivolte all’assessora Colmayer e all’assessore competente di Roma Capitale “per fare chiarezza sulle modalità che hanno portato il Municipio a concedere il patrocinio alla manifestazione in ricordo di Sante Moretti, lambito, durante gli anni di piombo, da diversi fatti di cronaca tra cui gli eventi che portarono all’aggressione e all’uccisione di Francesco Cecchin, giovane militante del Fronte della Gioventù”, scrive Paolo nella nota in cui richiede al Comune di negare l’utilizzo della sala all’associazione e al Municipio di ritirare il patrocinio.

Pochi giorni dopo, l’8 febbraio, i consiglieri Paolo (FdI), Signorini, Scicchitano e Bertucci (Lega) e Di Tursi (FI), presentano una mozione urgente, che viene approvata. Con la proposta, il Consiglio del Municipio impegna la presidente Francesca Del Bello e l’assessora Lucrezia Colmayer a ritirare il patrocinio e non concedere l’utilizzo del Centro sociale anziani Villa Leopardi per l’evento.

Ma non solo. Il 10 febbraio, il Giorno del ricordo delle foibe, Paolo torna a chiedere le dimissioni dell’assessora Colmayer. Questa volta per aver “ignorato i propri doveri istituzionali” e per aver “dimenticato di organizzare una manifestazione ufficiale da parte del Municipio in una giornata riconosciuta con legge nazionale”.

Cinque giorni dopo, il 15 febbraio, l’iniziativa in ricordo di Sante Moretti viene confermata e organizzata con la presenza dell’assessora alla Memoria, ma cambia location: non si svolge più nel centro anziani di Villa Leopardi, ma nella sede dell’associazione Articolo 3, in via Tolero.

E infine, dopo circa un mese di interrogazioni, mozioni e discussioni, la storia si conclude in un nulla di fatto: l’esponente di Fratelli d’Italia tenta l’ultima mossa, e presenta in via Dire Daua la mozione di sfiducia contro l’assessora. Proposta che, però, viene bocciata da una maggioranza compatta.

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