20 Settembre 2018 - 9:41 . Trieste-Salario . Cronaca
Del Bello: “Parchi, situazione seria, la Montanari ci dica le risorse investite”
“Villa Chigi, Villa Torlonia e Villa Glori sono a rischio chiusura“. Le parole dell’assessore all’ambiente del II Municipio, Rino Fabiano – ieri, durante un intervento a Radio Cusano Campus – sono suonate al Campidoglio come una provocazione. Per la presidente Francesca Del Bello, però, il quadro disegnato da Fabiano è realmente allarmante: “Recentemente – racconta a RomaH24 – ho ricevuto una nota del responsabile delle ville storiche di Roma, Bruno Cignini, in cui veniva segnalata all’assessore capitolino all’ambiente Pina Montanari, e al capo dipartimento ambiente Rosalba Matassa, la situazione drammatica in cui versa Villa Chigi“.
E se Villa Chigi conquista il primo posto del degrado, Villa Torlonia è a pieno titolo sul podio. “L’area giochi è del tutto rovinata – dice la Del Bello – e la Serra moresca, recentemente restaurata, è in stato di abbandono. Noi segnaliamo le emergenze e l’impossibilità di fruire di questi spazi”.
Sull’eventualità di sbarrare i cancelli dei parchi, come avverte Fabiano, la Del Bello ricorda che “è stato impedito ai cittadini l’ingresso a Villa Paganini per molto meno”. La presidente lancia quindi una stoccata alla giunta 5 Stelle, guidata da Virginia Raggi: “Capisco che chiudere questi parchi rappresenterebbe un segnale di resa. Vorrebbe dire alzare bandiera bianca. Ma la situazione è molto seria. La più seria, al momento, sul nostro territorio”.
La questione-verde non riguarda solo il II Municipio. I consiglieri comunali in quota PD hanno già cercato di investire la giunta Raggi. “Orlando Corsetti, in particolare, ha chiesto di convocare un’assemblea capitolina sulla gestione delle ville storiche. Un’assemblea che ancora non è stata convocata”, spiega la Del Bello. “Voglio sapere – reclama la presidente – quante risorse vengono impiegate su queste ville, in termini economici. E voglio che me lo dica l’assessore Montanari in assemblea capitolina. Voglio che ci sia un dibattito“.