11 Febbraio 2022 - 7:32 . Trieste-Salario . Cultura

Dall’Admiral al Lux: la crisi dei cinema di quartiere tra sale chiuse e incassi ridotti del 70%

L'entrata del cinema
L'entrata del cinema

di Marco Barbaliscia

La pandemia sta mettendo a dura prova diverse categorie di lavoratori. Il terzo settore è tra quelli più in sofferenza: turismo ed intrattenimento devono fare i conti con ingenti misure restrittive e molte persone sembrano aver perso la fiducia di poter frequentare gli spazi chiusi in sicurezza. Tra le attività in crisi ci sono i cinema: le sale di Roma si sono piano piano svuotate e faticano a ripartire.

La situazione al cinema Lux

Cinema Lux
Il cinema Lux di via Massaciuccoli

La situazione non è differente nel nostro quartiere. Cinema parzialmente o totalmente chiusi, altri aperti tra mille difficoltà: il quadro è critico. Una testimonianza arriva da Pierluca Sforza, gestore del Multisala Lux di via Massaciuccoli: “A ottobre e novembre 2021 stavamo nuovamente ingranando, ma sotto Natale è arrivata una misura che ci ha tagliato le gambe”, confida a Roma H24.

Il riferimento è al decreto del 23 dicembre scorso che ha imposto, oltre alle norme sul distanziamento, il divieto di consumazioni in sala: “L’allarmismo sulla crescita dei contagi e una mancata chiarezza su cosa servisse per entrare al cinema (Green Pass, mascherina, tampone, ecc…) hanno spaventato la gente che ha disertato le sale per paura. Poi è arrivata questa misura improvvisa relativa alle consumazioni, a ridosso del Natale, ovvero nei giorni dove generalmente si fattura di più”, spiega Sforza.

Il danno è stato economicamente rilevante: “Ci siamo ritrovati con merce da buttare via e con commessi che non avevano più nulla da fare”, precisa Sforza. Che aggiunge: “Gli incassi e le presenze sono calati del 70% rispetto al periodo pre-pandemico e, giocoforza, abbiamo dovuto rivedere le nostre abitudini. Sono stato costretto a licenziare del personale e a stringere gli orari di programmazione: venerdì, sabato e domenica eravamo aperti dalle 10, ora dalle 16 fino alle 24”.

Le misure auspicate per ripartire

Sforza auspica quindi la riapertura del permesso di consumare in sala, una misura vista dal gestore come primo passo fondamentale per provare a risalire la china: “La capienza al 100% non serve a nulla, visto che le sale sono vuote. Sarebbe più utile abbassare la percentuale di entrate, ma riaprire la possibilità di consumare”, precisa.

Poi aggiunge: “I cinema sono posti sicuri. Non sono contrario all’uso della mascherina in sala, ma vorrei ricordare che nessun focolaio si è mai creato in questi spazi. E c’è un motivo: per legge abbiamo un ricircolo d’aria esterna superiore addirittura a quello di un ospedale. Nelle sale ogni otto minuti si respira aria nuova e pulita”.

Per ripartire – chiude Sforza – “spero risalgano le presenze. Sono stati due anni di sofferenze e a volte mi chiedo se non fosse stato meglio chiudere aspettando tempi migliori”.

La situazione al cinema Admiral

Nel nostro quartiere ci sono infatti alcuni cinema che non sono ancora ripartiti. Tra questi vi è l’Admiral di piazza Verbano. Leandro Pesci, presidente Anec (associazione nazionale esercenti cinema, ndr) della Regione Lazio fa il punto della situazione: “Il cinema è gestito dal gruppo Ferrero e non ci ha fatto sapere nulla. Al momento non siamo a conoscenza se riaprirà o se ha chiuso definitivamente”.

Il gruppo Ferrero, prima della pandemia, aveva quattro cinema a Roma, ricorda Pesci: “Adriano, Atlantic, Ambassade e Admiral. I primi due hanno riaperto, gli altri due sono chiusi e non ci sono ancora aggiornamenti”.