16 Aprile 2022 - 7:20 . Trieste-Salario . Ambiente
Da Villa Chigi a piazza Trento: pochi cestini nelle aree verdi del quartiere. Il piano per le feste
Il mese di aprile dà il via ad una serie di ponti e festività che, fino all’estate, caratterizzeranno il nostro calendario. La bella stagione e le temperature più miti invitano ad uscire di casa e a frequentare i parchi e le ville della capitale. Il quartiere Trieste-Salario è ricco di stupende aree verdi che, nei giorni di festa, si riempiono di visitatori.
Da Villa Ada a Villa Paganini, dal Parco Nemorense a Villa Chigi. Sono numerosi gli spazi che si prestano per giornate all’aria aperta da passare con amici e famiglia. Il weekend di Pasqua sarà un primo appuntamento dove torneranno pic-nic e scampagnate. Una tradizione radicata, ma che va controllata soprattutto per quel che concerne il tema dei rifiuti.
Cestini pieni e rifiuti: la situazione dei parchi nel quartiere
La situazione, prima delle feste, è già preoccupante. I cestini in ghisa dentro le ville più grandi (come Villa Ada, ndr) non ci sono più e nei parchi più piccoli o nelle aree verdi del territorio sono per la maggior parte sempre pieni. Girando per il quartiere, infatti, lo scenario è comune in quasi tutte le aree. A Villa Chigi, ad esempio, cartacce, bottiglie e rifiuti stazionano abbandonati sotto diverse panchine. L’associazione ‘La Trieste’ ha posizionato alcuni cestini lungo il viale principale, ma strabordano e molte cartacce giacciono per terra.
Il paesaggio è simile nel sottostante parco Don Baldoni, area verde di competenza municipale. Qui sono presenti due cestini in ghisa, ma sono pieni e le cartacce restano a terra, molte nascoste sotto cespugli e siepi. Nessun secchio, invece, a Villa Paganini. Il parco è pulito, ma rifiuti abbandonati non mancano, soprattutto sotto le panchine e nel laghetto, dove vi sono bottiglie e cartacce. C’è anche chi, non vedendo cestini, ha deciso di lasciare un sacchetto di rifiuti legato ad una panchina.
Situazione più rosea al parco Nemorense, dove i cestini sembrano essere sufficienti a mantenere il decoro. Rifiuti in giro non se ne ravvedono, ma al mattino di un giorno feriale i secchi sono già a metà capienza. Saranno sufficienti per gestire anche le numerose presenze previste per le feste?
Dalle ville alle aree verdi: allarme rifiuti
Ville, parchi, ma non solo. Il quartiere è ricco di aree verdi che ospitano sempre più cittadini e residenti. Anche in questi spazi, però, si registra un problema rifiuti. I cestini in ghisa, nella maggior parte dei casi, sono pieni e non sufficienti a contenere la mole di immondizia presente. Ne sono validi esempi le aree verdi di piazza Verbano e piazza Trento, dove cartacce e bottiglie circondano i piccoli bidoncini stracolmi.
Una situazione diversa si registra invece nello spazio sopra la fermata della metropolitana Annibaliano. I cestini in ghisa presenti sono tutti vuoti e lo spiazzo è pulito. Avvicinandosi, però, ai cespugli e ai muri di cinta, ecco spuntare mini-discariche a cielo aperto: bottiglie, cartacce, plastica e rifiuti sporcano l’ambiente, deturpandolo.
Rifiuti, il piano per le feste
Lo scenario lascia qualche preoccupazione in vista delle feste. Alcune associazioni – tra le quali anche gli attivisti di Osservatorio Sherwood di Villa Ada – chiedono al Comune di Roma, alla prefettura e alle forze dell’ordine una pianificazione speciale mirata per i giorni che verranno, con la previsione di raccolte straordinarie di rifiuti e un’effettiva azione di contrasto alle illegalità.
Il numero di cestini, però, non aumenterà. La conferma arriva da Rino Fabiano, assessore all’Ambiente del II Municipio: “Nelle ville storiche, l’ufficio giardini ha deciso di non incrementare i cestini in ghisa. Nelle aree municipali c’è Ama a coordinare gli interventi”. I passaggi per la raccolta ci saranno – chiosa l’assessore – “ma il mio appello è rivolto soprattutto ai cittadini. I parchi vanno tenuti puliti e i comportamenti devono essere adeguati. Fuori dalle ville ci sono i cassonetti e tanto spazio per conferire i rifiuti. Devono essere buttati lì, e non per terra”.