29 Giugno 2018 - 9:39 . Trieste . Retesociale

Da via Chiana a Nairobi: il progetto solidale di giacomogiacomo onlus

Quattordici giorni. Quattordici giorni per conoscere un paese diverso, quattordici giorni per aiutarlo a svilupparsi.

È il progetto della giacomogiacomo onlus, un’organizzazione non profit che ha la sua sede in via Chiana 97, realizzato in collaborazione con Cvx-Lms (Comunità di vita cristiana e Lega missionaria studenti).

Ogni anno un gruppo di giovani volontari si reca a Ongata Rongai, a sud di Nairobi, capitale del Kenya, dal 25 dicembre al 7 gennaio. E lì i ragazzi della onlus si occupano dell’animazione per i bambini che vivono nello slum (una baraccopoli) del quartiere di Kware, dell’assistenza agli anziani e ai disabili, e della ricostruzione delle baracche.

Il “Campo di formazione e solidarietà” è aperto a tutte le persone che abbiano “una buona capacità di adattamento, una grande generosità nel servizio, ma sopratutto – racconta a RomaH24 Gabriele Guasco, uno dei responsabili dell’organizzazione – la capacità di rispettare le culture locali”.

Per coloro che decidono di aderire al progetto per la prima volta, la giacomogiacomo onlus ha predisposto una serie di incontri di formazione e preparazione che si terranno da settembre, fino a poco prima della partenza.

Per partecipare bisogna mettersi in contatto con uno dei due responsabili, Gabriele Guasco (340 350 5997) o Paola Tomasini (329 220 8053), chiedendo la scheda d’iscrizione da compilare e rimandare indietro, insieme a una lettera motivazionale, la scansione del passaporto e la liberatoria per l’utilizzo delle foto. Mentre chi vuole ulteriori informazioni può facilmente consultare il sito della onlus www.giacomogiacomo.org.

Basta il minimo indispensabile per partire: “abbigliamento sobrio ed estivo, ma anche pantaloni lunghi, scarpe chiuse, k-way e guanti da lavoro”. Possono essere utili anche creme per la protezione solare e spray antizanzare. In più, i responsabili dell’associazione consigliano di fare i vaccini antitifo, antiepatite e antitetanica, ma non è indispensabile la profilassi antimalarica.

Tuko Pamojà è il nostro motto e significa Noi siamo uniti!”, è scritto sul sito della onlus. Ed effettivamente, pur avendo la propria base a Roma, l’organizzazione è sempre in contatto con il Kenya.

“Da Roma portiamo avanti iniziative culturali e sociali grazie alle quali riusciamo a sostenere i nostri progetti – racconta Gabriele – e a finanziare le attività quotidiane della comunità di Ongata Rongai”.