31 Agosto 2018 - 12:45 . Trieste-Salario . Cronaca

Crisi del commercio, per Leccese è “conseguenza di affitti e regole e licenze”

via Antrodoco
via Antrodoco

Richieste di affitto esorbitanti, licenze contingentate e cambiamenti nelle regole catastali. Sono questi i principali motivi per cui molte attività del II Municipio rimangono sfitte o non occupate. Degli oltre 10mila locali commerciali presenti sul territorio, infatti, sono diversi a risultare inattivi. A spiegare le motivazioni di questo fenomeno a RomaH24 è Paolo Leccese, presidente della Commissione Commercio del II Municipio.

Innanzitutto le richieste di affitto troppo elevate. “È difficile che una somma eccessivamente superiore alla media del mercato immobiliare – sottolinea Leccese – venga accettata dagli imprenditori, soprattutto da quelli più giovani”.

Poi c’è il problema delle licenze contingentate, che non possono essere trasferite in altre zone. Nelle zone di Roma in cui le licenze sono contingentate, inoltre, non si possono fare nuove richieste. “Ciò vuol dire che se un certo locale chiude, e la licenza viene riconsegnata, l’immobile è destinato a rimanere sfitto, o occupato da un tipo differente di attività commerciale. Ne è un esempio San Lorenzo (quartiere confinante con il Trieste-Salario, ndr), dove non è possibile aprire nuove attività di somministrazione di cibo e bevande – quelle con un maggiore appeal a livello economico – oltre a quelle già esistenti”, dice Leccese.

E, infine, la questione dei differenti criteri edilizi e dell’accatastamento del locale. “Un bar aperto negli anni Cinquanta doveva rispettare regole diverse da quelle odierne – spiega – quindi i locali che un tempo potevano somministrare cibo e bevande, per esempio, oggi non possono più farlo”. E continua: “Le regole catastali, inoltre, sono cambiate nel corso degli anni. Un locale di tipologia C/3 (un magazzino, ndr), per esempio, un tempo poteva ospitare un’attività di artigianato. Oggi non è più così. Gli immobili corrispondenti alla tipologia C/1, invece, possono essere utilizzati come locali commerciali”.

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