27 Marzo 2020 - 15:30 . Trieste-Salario . Cronaca

Covid-19, così i clochard, senza aiuti, si assembrano nel quartiere

Senza casa. Senza aiuti. Senza lavoro. E senza mascherine. In tempi di emergenza sanitaria, di allarme sociale, non c’è solo la zona franca del campo nomadi di via del Foro Italico ad alimentare le paure del Trieste-Salario. Come documentano le immagini scattate oggi, 27 marzo, da RomaH24, in piazza Regina Margherita sostano ogni giorno diversi clochard. Un problema – questo – che secondo gli abitanti di questo quadrante del Trieste-Salario riguarda anche Porta Pia.

LE OPINIONI DEI RESIDENTI
“I senzatetto vanno informati”, spiega Andrea Fabricatore, che abita in zona –, non possono mantenere livelli di igiene adeguati e le istituzioni dovrebbero accoglierli in strutture dedicate, durante questa emergenza. Una delle poche associazioni che si prende cura di loro è la Comunità di Sant’Egidio. Ma non possono fare tutto da soli”.
Fabricatore si riferisce all’iniziativa #ioaiutoacasa, lanciata proprio dai volontari di Sant’Egidio, che si offrono di venire a prendere a casa vostra le donazioni che vorrete fare per i meno fortunati. È possibile cucinare dei pasti da portare ai poveri, donare cibo e beni di prima necessità, oppure lasciare dei fondi per comprare mascherine e igienizzanti per proteggersi dal Covid-19.

Non è solo Fabricatore a temere che nel cuore del quartiere possa accendersi un focolaio di Coronavirus. Dice P.S., 45 anni, che preferisce mantenere l’anonimato: “Gli assembramenti dei senzatetto a piazza Regina Margherita e piazzale di Porta Pia sono all’ordine del giorno. Io evito di passarci vicino, ma il pericolo c’è. Eccome se c’è”.

I NUMERI DELL’EMERGENZA
Le foto di RomaH24 rappresentano solo uno spicchio della questione che, stando alle cifre diffuse dall’associazione no profit Binario 95, sarebbe decisamente grave nella Capitale. Per Binario 95, sono infatti ventimila le persone senza fissa dimora a Roma. “Sono quelle che hanno chiesto aiuto alla sala operativa – ha spiegato in una nota il 10 marzo Alessandro Radicchi, fondatore dell’associazione – a cui si aggiungono le dodicimila che vivono nelle strutture occupate di Roma, più le circa cinquemila presenze nei campi rom della Capitale. Oltre a non avere una casa nella quale isolarsi, le persone senza dimora sono comunque costrette ad utilizzare le mense per nutrirsi e i centri di accoglienza per dormire, entrambi luoghi in genere affollati e promiscui, nei quali la distanza minima non può essere, in molti casi, rispettata”.

SENZA AIUTI
Alla base degli assembramenti come quello di piazza Regina Margherita c’è quindi un’impossibilità oggettiva: “Chi non ha un’abitazione – è sempre Radicchi a parlare -, pur avendo compreso la gravità della situazione e sforzandosi con buona volontà di rispettare le regole, ha molta difficoltà ad adeguarsi alle norme igieniche di base previste dalle disposizioni governative. Per non parlare della complessità nel reperire i dispositivi di protezione, perché non ne ha le possibilità economiche”. Per questo, Binario 95 ha lanciato la campagna #vorreirestareacasa. Vorrei, ma non posso.

LEGGI cosa accade in via del Foro Italico