2 Febbraio 2022 - 15:55 . Trieste-Salario . Curiosità

Come è nato il parco Virgiliano e perché si chiama così

Parco Virgiliano
Parco Virgiliano

È una delle aree verdi più amate del nostro territorio. Lo stretto legame tra questo luogo e i residenti del Trieste-Salario è emerso chiaramente nei lunghi mesi in cui il parco Virgiliano è rimasto chiuso per un restyling. Che, tra intoppi e ritardi, ha privato il quartiere del polmone verde per quasi un anno. 

Ma come è nato il parco Virgiliano e perché si chiama proprio così? Come raccontato nel volume di Typimedia Editore “La Storia del Trieste-Salario”, per scoprirlo dobbiamo tornare indietro nel tempo, fino al 1930. Siamo in pieno regime fascista, si avverte l’esigenza di dotare il quartiere di un’area verde dove i bambini possano giocare e gli adulti ritrovarsi insieme: Villa Ada è del re, Villa Borghese è pubblica, ma troppo lontana.

Si decide così di edificare un nuovo parco, il Virgiliano, appunto. Il nome non è scelto a caso (anche se oggi l’area verde è conosciuta anche come parco Nemorense, dall’omonima via in cui sorge). Il fascismo, come è noto, ha l’abitudine di “inebriare” di romanità tutte le opere che realizza e il 1930 cade a pennello: è il bimillenario della nascita del poeta Virgilio. Ed è così che al nuovo parco si decide di dare il nome di Virgiliano.

Ma la dedica al poeta dell’Eneide non è solo nel nome: l’architetto Raffaele De Vico, infatti, che cura il progetto dell’area verde, ha il compito di ricreare l’ambiente in cui nasce Virgilio, nel Mantovano. Un paesaggio lacustre con piante di origine mediterranea, tigli, pini e lecci. E poi un pendio di rose selvatiche.

Il parco, inaugurato il 28 ottobre 1930, comparirà e sarà citato in film come “Mario, Maria e Mario” di Ettore Scola e poi in “Aprile” di Nanni Moretti.

GUARDA: Come acquistare “La Storia del Trieste-Salario”