29 Luglio 2018 - 9:41 . Nomentana . Cronaca

Cataste di alberi e rami: Villa Torlonia paga ancora gli effetti del maltempo

Un albero giace in mezzo al vialetto, proprio davanti al Casino dei Principi. Ha travolto una panchina e un secchio per la spazzatura. Ma è solo il primo di una lunga serie. Villa Torlonia è un vero e proprio cimitero di piante crollate a terra.

Sono trascorse ormai due settimane dalla notte tra il 16 e il 17 luglio quando, un violento nubifragio, si è abbattuto su Roma e sul Trieste-Salario, dando, in alcuni casi, un vero e proprio colpo di grazia ai tanti alberi e rami già pericolanti. Nemmeno a dirlo, sono stati parchi e ville del nostro quartiere a pagare il prezzo più alto. Ma non solo. Dentro Villa Torlonia ogni angolo di prato è una catasta di tronchi e rami, circondata spesso dai nastri bianchi e rossi che ne delimitano la zona. Davanti al museo o a due passi dal teatro, non si contano i punti del parco disseminati dagli effetti della pioggia e, più precisamente, dell’incuria con cui deve fare i conti questo quadrante della città.

L’emergenza, insomma, prosegue, anche se, come dichiarato nei giorni scorsi dall’assessore all’Ambiente del II Municipio, Rosario Fabiano, “non possiamo continuare a sfidare la sorte ancora a lungo”. Si riferiva all’episodio avvenuto in via Valnerina il 25 luglio, quando un tronco si è spezzato e l’albero è caduto invadendo completamente la carreggiata: solo il caso ha fatto sì che, in quel momento, non passassero auto, moto o pedoni. Il Consiglio municipale, un paio d’ore prima, aveva dato l’ok a richiedere l’intervento diretto del prefetto di Roma, Paola Basilone, per risolvere una volta per tutte quello che sia Fabiano che la minisindaca, Francesca Del Bello, hanno definito come uno “stato di calamità naturale”.

Villa Torlonia continua ad apparire così, come si vede dalle foto scattate da RomaH24. E Villa Paganini, sull’altro lato di via Nomentana, continua a rimanere chiusa, perché al Servizio Giardini non sono ancora pervenute le relazioni dei tecnici agronomi che hanno effettuato il sopralluogo per verificare la stabilità dei pini.

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