17 Febbraio 2020 - 13:00 . Trieste-Salario . Cronaca

Antoniella Longo, quel giallo irrisolto che scosse per sempre il quartiere

“Il giallo di Antonietta Longo, la decapitata del lago”. Così il Corriere della Sera titola l’articolo pubblicato il 16 febbraio – a firma di Fabrizio Peronaci, giornalista ed esperto di nera, autore di “Morte di un detective a Ostiense e altri delitti” edito da Typimedia – sull’inquietante mistero, ancora oggi irrisolto, che aleggia su via Poggio Catino 23.

Qui, nel luglio del 1955, si abbatte l’ombra di un delitto consumato a pochi chilometri di distanza, per la precisione a Castel Gandolfo. La vittima è Antonietta Longo, che in quella casa del quartiere – di proprietà del medico Cesare Gasparri – presta servizio come cameriera.

E oggi, a quasi 65 anni di distanza, il Corriere della Sera raccoglie lo sfogo del nipote di Antonietta, ancora in cerca di risposte per la tragica fine di sua zia.

Ma cosa accadde precisamente in quel maledetto luglio? Tutto inizia una domenica, quando due uomini compiono una raggelante scoperta nella boscaglia di via dell’Acqua Acetosa – a due passi dal lago di Castel Gandolfo – dove giace il corpo di una ragazza, nudo e senza testa, martoriato da 13 coltellate. L’unico segno di riconoscimento è un piccolo Zeus bianco, un orologio di poco valore, ma molto prezioso ai fini delle indagini. In Italia, infatti, ne sono stati venduti soltanto 150.

LEGGI lo speciale (a cura di Claudio Lollobrigida)

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