22 Marzo 2021 - 15:48 . Trieste-Salario . Consigli
Anemia e carenza di ferro, qual è la corretta alimentazione? I consigli della dottoressa Carani della Farmacia Verbano
L’anemia è una patologia molto diffusa ma anche molto sottovalutata. Spesso si tende a trascurarne i sintomi ma se non si interviene tempestivamente con cure adeguate si può andare incontro a complicazioni e conseguenze gravi. In questo approfondimento la dottoressa Carani della Farmacia Verbano spiega quali sono le possibili cause dell’anemia, a quali rimedi si può ricorrere per contrastarla e che tipo di alimenti prediligere.
Anemia: le cause della patologia
I principali sintomi riconducibili a una possibile anemia sono molteplici: si passa da uno stato di costante debolezza e stanchezza persistente ai mal di testa e alle difficoltà di concentrazione, fino alla tachicardia e al pallore della pelle e delle mucose. Anche unghie fragili e perdita di capelli possono essere sintomi di questa patologia. Le anemie vengono classificate in base alle alterazioni della morfologia dei globuli rossi che vanno a influire sulla capacità di trasporto dell’ossigeno ai tessuti da parte del sangue. Questa condizione può avere diverse cause:
- Perdita di sangue e sanguinamento eccessivo
- Ridotta produzione di globuli rossi e di emoglobina
- Distruzione eccessiva di globuli rossi
All’origine dell’anemia in molti casi può esserci una carenza di ferro, che causa una diminuzione di emoglobina nel sangue al di sotto dei valori normali considerati tra 14 e 17,5 (media 15,7) g/dl per gli uomini e tra 12,3 e 15,3 (media 13,8) g/dl per le donne.
L’ emoglobina è una proteina che si trova all’interno dei globuli rossi, contiene ferro e serve al trasporto dell’ossigeno in tutte le cellule dell’organismo. È proprio il ferro che, agendo come una calamita, lega l’ossigeno all’emoglobina permettendole di svolgere la propria funzione. Livelli di emoglobina molto bassi, soprattutto in persone anziane con problemi di cuore, possono esporre al pericolo di collasso cardiocircolatorio, imponendo quindi il ricorso a cure drastiche come le trasfusioni.
Anemia da carenza di ferro, a quali esami sottoporsi?
L’anemia, dovuta alla carenza di ferro (sideropenia), è la più diffusa e può avere diverse cause.
- Mestruazioni abbondanti nelle donne in età riproduttiva
- Perdite di ferro con il sangue per ulcera gastrica, emorroidi, ernia iatale e diverticoli
- Malassorbimento di ferro a livello intestinale come avviene spesso nella celiachia
- Una dieta povera di ferro e con deficit di vitamina B12 o di acido folico
Per giungere ad una diagnosi certa di sideropenia, occorre effettuare un esame del sangue e misurare i parametri specifici che regolano il metabolismo del ferro:
- La sideremia è il livello del ferro nel sangue. I valori normali vanno da 65 a 176 µg/dl per gli uomini e da 50 a 170 µg/dl per le donne.
- La ferritina è la proteina che immagazzina il ferro nei tessuti. I valori normali variano in base all’età: fino a 50 anni 300 µg/l per gli uomini e 100 µg/l per le donne. Dopo i 50 anni i valori arrivano a 300 µg/l per gli uomini e 200 µg/l per le donne
- La transferrina è la proteina che trasporta il ferro e il cui valore aumenta nella sideropenia. I valori di riferimento nel sangue sono 200-360 mg/dl.
La carenza di ferro può essere causata da un apporto insufficiente del minerale, da depositi non utilizzati oppure da un’anomalia del trasporto. Tra gli esami diagnostici la gastroscopia e la colonscopia possono essere utili, in caso di sospetta perdita ematica, per localizzarne l’origine, se questa avviene a livello di apparato gastrointestinale.
“Secondo gli studi più recenti sono soprattutto le donne a rischiare di soffrire di un deficit di ferro – spiega la dottoressa Carani – Anche i lattanti dopo i sei mesi, i bambini, gli adolescenti in relazione alla crescita, le ragazze all’inizio delle mestruazioni e le donne in gravidanza sono soggetti a rischio”.
Ferro ed alimentazione: quali regole seguire in caso di anemia?
Il ferro si trova in moltissimi alimenti, ma in forme diverse, e solo alcuni – prevalentemente di origine animale – ne contengono una quantità considerevole nella forma biologicamente più attiva ed efficacie per sopperire a eventuali deficit. La vitamina C è un prezioso alleato per chi soffre di anemia perché favorisce l’assorbimento del ferro.
Chi segue una dieta priva di carne e di pesce, in particolare i vegetariani, deve quindi imparare a creare i giusti abbinamenti tra i diversi alimenti, per assicurare all’organismo i livelli raccomandati di ferro. Per chi soffre di sideropenia è consigliato:
- Assumere alimenti ricchi di ferro come carne rossa, pesce, legumi e cacao amaro
- Non inserire nello stesso pasto contemporaneamente due o più alimenti ricchi di ferro
- Usare pentole di ferro per la cottura dei cibi
- Bere acque minerali ferruginose
- Evitare alimenti che ostacolano l’assorbimento di ferro, ad esempio il caffè o il tè, e farmaci che ne limitano l’assorbimento, come gli inibitori a pompa protonica.
In caso di forte squilibrio alimentare, su consiglio medico, si può ricorrere a farmaci o integratori di ferro a uso orale contenenti anche acido folico. Nel caso in cui il ferro assunto per bocca – anche durante i pasti – provoca intolleranza gastrica, il medico può deciderne la somministrazione per endovena.
Per approfondire o ricevere consigli sulle cause e i rimedi se si soffre di anemia, la dottoressa Carani è disponibile al numero 06 8416394, oppure presso la Farmacia Verbano, in piazza Verbano, 14.
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