19 Gennaio 2022 - 7:28 . Trieste-Salario . Cronaca

Aiuti ai negozi piegati dai “cantieri-lumaca”, parola ai commercianti: “Misure palliative, serve altro”

Via Alessandria
Via Alessandria

di Marco Barbaliscia 

Il II Municipio in aiuto alle attività commerciali vittime dei “cantieri-lumaca”. Valentina Caracciolo, assessora alle Attività Produttive di via Dire Daua, ha inviato al Campidoglio le delibere di giunta per il riconoscimento del disagio economico subito dagli operatori commerciali di due quadranti del nostro quartiere. Il riferimento è a via Alessandria e a via Magliano Sabina, zone interessate negli scorsi anni da due cantieri Acea durati diversi mesi.

Le strade sono state infatti interdette al traffico e questo ha portato numerosi disagi ai negozi. L’obiettivo – ha confidato Caracciolo – “è che vengano prese delle misure a favore dei commercianti come la riduzione dei tributi o altre forme di sollievo fiscale”. Dopo una verifica dei requisiti, mano a mano saranno erogati incentivi e sgravi del caso. Questa misura può aiutare i commercianti a rialzarsi?

La situazione di via Alessandria

Via Alessandria
Alcune saracinesche abbassate in via Alessandria

Una domanda alla quale abbiamo fatto rispondere i diretti interessati. Passeggiando per via Alessandria, la situazione è critica: diverse saracinesche sono abbassate e molte attività hanno chiuso. Il cantiere ha interdetto al traffico veicolare il tratto tra piazza Alessandria e via Reggio Emilia, ma le ripercussioni ci sono state su tutta la strada. La testimonianza arriva dai titolari di ‘Corinti Calzature’, negozio che da 40 anni è qui presente: “Per noi il cantiere ha rappresentato una bastonata incredibile, maggiore del Coronavirus”.

Il calo del fatturato – confessano – “si è dimezzato, anche perché le vie di accesso erano limitate, considerando le ZTL di piazza Fiume e via Nizza che non sono state rimosse durante il cantiere. Eravamo isolati. La nostra clientela non è molto giovane, e più di una famiglia ci ha telefonato dicendo che sarebbero andati in altri negozi perché non sapevano come raggiungerci”.

La misura prevista per aiutare i negozianti non sembra quindi soddisfare le reali esigenze: “Via Alessandria si è desertificata e anche adesso, con il subentrare del Coronavirus, le persone vi passeggiano sempre meno. Ogni aiuto è ben accetto, ma sarebbe stato più utile far durare meno i lavori. Qui prima era una piccola viale Libia, ora nell’ultimo tratto i negozi aperti si contano sulle dita di una mano”.

Tra queste attività vi è la Merceria Spizzichino, negozio che si prepara a festeggiare il centenario: “L’idea degli incentivi è sicuramente apprezzabile, ma la burocrazia rende questo aiuto superfluo. Tra i passaggi al Municipio, Comune, domande asseverate che richiedono il consulto di tecnici e commercialisti, sono più i costi per fare richiesta che poi gli effettivi ricavi”, confessa il titolare Marcello.

Poi aggiunge: “L’aiuto vero, quando vi sono cantieri così lunghi, ci sarebbe con altre misure, come per esempio stabilire una cifra mensile da attribuire ad ogni attività per il perdurare dei lavori. Io ho perso il 40% dei ricavi, ma almeno ho resistito. Le attività che hanno chiuso per fallimento, come valuti il risarcimento?”.

La situazione di via Magliano Sabina

Via Magliano Sabina
Alcuni negozi su via Magliano Sabina

Da via Alessandria a via Magliano Sabina. La strada è rimasta chiusa per diversi mesi dall’incrocio con via Stimigliano a piazza Vescovio da un cantiere Acea. I disagi sono stati ingenti per le attività commerciali anche perché, oltre alla strada, sono stati interdetti a lungo anche i marciapiedi. La testimonianza arriva da una dipendente di ‘Lineaverde‘, negozio di abbigliamento sul tratto: “Passavano ore che non si vedeva anima viva, per molti mesi abbiamo anche deciso di chiudere in pausa pranzo tanto non si lavorava. Ogni aiuto è gradito, ma bisognava muoversi prima”.

Un’idea condivisa anche dai titolari della pelletteria Salvatori in via Magliano Sabina: “Le perdite sono state giganti, anche perché hanno soppresso la fermata dell’autobus e chi veniva a fare shopping con i mezzi non si è più visto per mesi. Un periodo difficile, e ogni cosa potrebbe aiutarci, magari uno sconto sulla nettezza urbana o sulle tasse sul suolo pubblico”.

La situazione di largo Somalia

Largo Somalia
Largo Somalia

La richiesta di aiuti è potuta partire solo dopo la fine dei cantieri, ma c’è chi si augura di ricevere prima una mano dalle istituzioni. Il riferimento è alle attività commerciali di largo Somalia, interessate dallo scorso luglio dalle chiusure a seguito della formazione di due voragini. Il cantiere, ha fatto sapere Acea, durerà ancora un anno: “Paghiamo le utenze, l’affitto, le tasse, ma qui non passa più nessuno”, avvisa una dipendente dell’Outlet di zona.

“Parlare di aiuti possibili tra due anni è utopico, qui si vive alla giornata”, confermano i titolari di Charlene, negozio di accessori in largo Somalia. Che chiudono: “Servono aiuti adesso o almeno informazioni sui lavori. Dalle istituzioni e da Acea c’è il silenzio totale”.

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