28 Aprile 2019 - 15:45 . Trieste-Salario . EXTRANEWS
Abbiamo chiesto a una giovane mamma le cinque cose che cambierebbe nel quartiere
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“Da dove cominciamo?” chiede scherzando Francesca. Scherza ma mica tanto, visto l’elenco che snocciola: sono i problemi che una mamma deve affrontare nel Trieste-Salario.
Parchi, scuole, mezzi pubblici, marciapiedi e strade. Eccoli i luoghi del quartiere su cui Francesca Pantusa, calabrese di 40 anni, da 15 a Roma, interverrebbe con urgenza in quanto mamma. “Vivere nel Trieste-Salario mi piace, ma i problemi che affliggono le madri nella quotidianità sono numerosi. I parchi avrebbero bisogno di una pulizia costante e approfondita. Poi cambierei gli scivoli e le altalene che spesso sono rotti, così come la pavimentazione. Villa Chigi in particolare è decaduta tantissimo negli ultimi anni. A volte troviamo bottiglie di vetro intorno ai giochi dei bambini”.
Per Francesca, che nella vita gestisce una pizzeria da asporto a via Tripolitania e fa parte dell’attivissimo gruppo Facebook di quartiere Taomamma, servirebbe un restyling anche dei marciapiedi: “Sono pieni di buche, muoversi col passeggino è complicato. Una volta non ne vidi una e ci finii dentro, tanto che mio figlio cadde. Poi bisogna continuamente fare attenzione alle deiezioni canine, c’è molta inciviltà su questo”.
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Un altro problema per la nostra giovane mamma sono le strade, con la loro scarsa manutenzione: “A volte è difficile attraversare coi bambini perché le strisce pedonali sono invisibili e i semafori parzialmente nascosti dalle fronde degli alberi. Di sera l’illuminazione è scarsa e poi c’è tanta sporcizia. L’altro giorno con mio figlio abbiamo pestato un topo morto che al buio non si vedeva”.
Per i bambini la scuola è una sorta di seconda casa, vista la quantità di tempo che ci passano. E anche qui ci sarebbe molto da fare, come spiega Francesca: “Molte avrebbero bisogno di lavori di ristrutturazione. La Ferrini, per esempio, che conosco personalmente, non è messa bene. Mi auguro che davvero intervengano presto”.
Infine i mezzi pubblici, l’ultima delle cinque croci che ogni giorno pesano sulle spalle delle mamme di quartiere: “È quasi impossibile salire col passeggino per le pedane mal funzionanti o gli ingressi stretti. Poi i bus passano di rado e sono stracolmi, non trovi posto”.