17 Maggio 2022 - 6:34 . Villa Ada . Ambiente
A Villa Ada i cartelli sulla presenza del cinghiale, ma nessuna psicosi: “Non va abbattuto”
di Marco Barbaliscia
I cinghiali sono arrivati a Villa Ada. Il mese di maggio ha visto aumentare sensibilmente il numero di avvistamenti di ungulati nell’area verde più grande del nostro quartiere. Mattina, pomeriggio, sera: l’animale è stato visto in qualsiasi ora del giorno, ma non ha mai creato situazioni di pericolo. Difficile capire se sia uno solo o più, ma i segni del passaggio di cinghiali sono ormai evidenti nei viali del parco.
Una situazione da monitorare e alla quale fare attenzione, ma che al momento non preoccupa i cittadini che frequentano Villa Ada. Camminando nel tardo pomeriggio di un giorno feriale all’interno del parco, infatti, le abitudini dei fruitori non sembrano essere cambiate: c’è chi corre, chi porta i bambini a giocare e chi passeggia con il cane (spesso anche senza guinzaglio).
“Ho letto sui giornali della presenza del cinghiale, ma non mi preoccupa”, dice Camilla, giovane mamma che, da una panchina, controlla il figlio nell’area giochi al Casale della Finanziera. E ancora: “Non ho cambiato le mie abitudini, mi guardo un po’ più in giro ma sono tranquilla”. Pensieri e parole condivise anche da Gino e sua moglie Daria, che si godono una passeggiata nella parte alta di Villa Ada: “Cerchiamo di evitare i sentieri più nascosti, ma continuiamo a venire qui tutti i giorni. Non abbiamo intenzione di abbandonare il parco per il cinghiale”.
Villa Ada, i volontari appendono i cartelli per avvisare della presenza del cinghiale
I cittadini mostrano tranquillità, ma la situazione del cinghiale va monitorata. Gli attivisti chiedono a gran voce disposizioni urgenti alle istituzioni ed intanto prendono da soli i primi provvedimenti. Lorenzo Grassi, portavoce di Osservatorio Sherwood, si è mosso immediatamente: “Ho già preso contatti con il Dipartimento Ambiente al Campidoglio per un intervento di monitoraggio e allontanamento”, dice a Roma H24.
E ancora: “L’obiettivo, adesso, è evitare danneggiamenti ambientali e rischi per la pubblica incolumità”. Proprio per questo gli attivisti di Osservatorio Sherwood, nella giornata di lunedì 16 maggio, hanno affisso alcuni cartelli a Villa Ada per avvisare i cittadini della presenza del cinghiale: “Al momento ne abbiamo messi tre, uno sulla bacheca all’ingresso dei Cavalli (via Salaria), l’altro al lago intermedio e l’ultimo davanti l’Ambasciata d’Egitto”, spiega Grassi. In settimana – aggiunge – “ne posizioneremo altri due agli ingressi di Ponte Salario e via Panama”.
L’avviso è chiaro e ben visibile: “Attenzione cinghiale. Nelle ultime settimane è stata segnalata più volte la presenza di cinghiali a Villa Ada. In caso di incontro ravvicinato è consigliato mantenere la calma senza correre e fare rumore per spaventare gli animali che tendono a scappare. Ricordiamo che a Villa Ada i cani vanno sempre tenuti al guinzaglio, come previsto dai regolamenti. Disposizione ancora più valida in questa circostanza”.
Un avviso necessario ed utile per la cittadinanza: “Ho parlato con alcuni amici che frequentano Villa Ada e continuano a farlo senza timore”, racconta Grassi. Che chiude: “L’unico cambiamento che ho notato è che si vedono più cani al guinzaglio. Il maggior controllo sugli animali domestici non può che far piacere”.
I cittadini: “No all’abbattimento”
La presenza del cinghiale a Villa Ada viene vissuta da ognuno in maniera differente, ma i cittadini sembrano tutti d’accordo su un tema: l’animale non deve essere abbattuto. Angelo Ferrari, commissario straordinario per l’emergenza peste suina, è pronto a redigere un piano per l’abbattimento selettivo dei cinghiali sul territorio. La malattia, che non sembra essere contagiosa per l’uomo e per gli animali domestici, conta già 6 casi nella capitale.
I residenti del quartiere si sono infatti affezionati al musetto tenero del cinghiale che dai primi di maggio gira per Villa Ada. Lo scorso 6 maggio l’ungulato, alle 6 del mattino, si era spinto sino a piazza Verbano in cerca di cibo. Emanuela Migheli del Comitato ‘Salviamo i pini di corso Trieste’, si fa portavoce della vicenda: “Purtroppo gli abbattimenti selettivi temo siano indispensabili, ma lui ha un musetto così tenero, fa pena”, racconta a Roma H24.
Un affetto che ha portato i membri del comitato a dare al cinghiale un nome: “Lo abbiamo soprannominato Obelix, ispirandoci al protagonista del fumetto francese creato da René Goscinny. È uno dei suoi personaggi più simpatici e rispecchia quello che sembra essere il carattere dell’animale. Non si sono ancora registrati episodi di aggressione, è tranquillo. Bisogna solo prestare attenzione con i cani, soprattutto se di grossa taglia. I lupi sono infatti suoi predatori e il cinghiale potrebbe attaccarli per istinto di difesa”.
Cinghiali a Villa Ada, la vera preoccupazione è il Grab
Questo animale – continua la volontaria – “è vittima di un sistema di speculazione che ha visto immettere sul territorio un numero elevato di cinghiali non autoctoni per esigenze di caccia”. E aggiunge: “La loro presenza rappresenta un’emergenza e non nascondo che possa essere un pericolo per l’ecosistema e per l’uomo. La soluzione non è però l’abbattimento. Si deve trovare una soluzione non cruenta ed uccidere solo gli animali che purtroppo hanno contratto la peste suina”.
Più di Obelix – chiude Migheli – “preoccupa il Grab, ovvero il passaggio del grande raccordo anulare delle biciclette dentro Villa Ada. Questa, più che il cinghiale, è ciò che tiene davvero in ansia chi frequenta l’area verde”.