6 Giugno 2018 - 19:41 . Africano . Sport
A Mani Nude, il romanzo di una vita di Fernando Orsi
Fernando Orsi è stato il portiere della Lazio per molti anni, prima in serie B e poi in serie A. Ora esce un suo libro edito da Castelvecchi, una biografia romanzata scritta insieme al figlio Gabriele, “A Mani Nude”. Lo abbiamo incontrato a viale Somalia 50, alla libreria Eli. “Il mio è stato un calcio diverso da quello di oggi. Si nutriva di entusiasmo e relazioni”.
Il libro non è la classica autobiografia, ma il romanzo di una vita vissuta tra il campo verde sognato fin da ragazzo e i problemi che la vita riserva a tutti.
Orsi si racconta con sincerità e ironia: la mamma romanista e il papà laziale, le giovanili nella Roma e la maturità nella Lazio. E poi i compagni “storici” come Giordano, Manfredonia, D’Amico, gli autori di autogol “implacabili” come Miele. E anche la celebre tripletta subita da Maradona: “Scherzando racconto che l’ho reso famoso, perché in Tv ripropongono continuamente quei tre goal. In realtà è stato un onore essere bucato dal più grande calciatore di tutti i tempi”.
Il giornalista Mario Sconcerti ha apprezzato la lettura: “Il libro mi è piaciuto molto, è un modo diverso di raccontare il calcio attraverso le persone. E’ un testo molto dolce, la storia di una persona normale che riesce a diventare qualcuno attraverso sé stesso e non attraverso il calcio.”
Ad accompagnare Fernando nella stesura del libro è il figlio Gabriele: “Mio padre è sempre stato una persona riservata. A casa non abbiamo neppure i suoi guantoni o la maglia da portiere. Quando ha lasciato il calcio giocato, ha chiuso tutto nell’armadio. Gli ha fatto bene recuperare la memoria della sua carriera. E un po’ alla volta in effetti ha superato lo scetticismo, entrando nella logica di scrivere un libro con suo figlio. Per me è stato un privilegio passare questo tempo con mio padre”.