Un miglioramento del servizio di trasporto pubblico cittadino. Tra le sfide con cui dovrà fare i conti la sindaca Virginia Raggi c’è anche questo. Il 19 dicembre sarà una data molto importante per la giunta capitolina. I creditori di Atac dovranno esprimere il loro parere sul piano del concordato preventivo predisposto dal tribunale. Solo dopo il voto dei creditori, sarà chiaro il destino della municipalizzata.

Per quanto riguarda quello che pensano i romani del trasporto pubblico, nonostante non sia stato raggiunto il quorum del 33%, necessario per la validità del referendum consultivo dello scorso 11 novembre sulla liberalizzazione del trasporto pubblico, la maggioranza dei cittadini ha votato “si” a entrambi i quesiti. Un sì che avrebbe portato il Campidoglio a valutare le richieste dei cittadini e operare un confronto sulla messa a gara del servizio di trasporto.

“Abbiamo votato si, perché vogliamo un cambiamento”, hanno detto due residenti del Trieste-Salario, all’uscita del seggio della Contardo Ferrini. Secondo il dato dell’Agenzia per il controllo e la qualità dei servizi pubblici locali di Roma Capitale, espresso nel giugno 2018, il 60% dei romani intervistati si è detto insoddisfatto del trasporto pubblico. E dall’analisi condotta dall’agenzia è emersa un’immagine molto preoccupante del servizio a Roma, che risulta inadeguato e insufficiente a garantire la mobilità di 1.1 miliardi di passeggeri ogni anno.

RomaH24 aveva condotto un’inchiesta sui tempi di attesa degli autobus, con la carta dei servizi Atac alla mano, e un cronometro. Il risultato emerso era desolante.

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