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Cade in via Lariana e si rompe il polso: “Ora valuto azioni legali”

di Antonio Tiso

Una donna di 63 anni cade su una buca in via Lariana – all’incrocio con via di Villa Ada e via Taro – e si rompe il polso. È successo domenica 18 agosto. La vittima dell’incidente, Cinzia Esposito, impiegata, era uscita di casa per buttare l’immondizia. E senza accorgersene, in un attimo, si è trovata a terra. L’impatto con l’asfalto le ha procurato una frattura scomposta.

Trasportata all’ospedale Pertini, la donna è stata operata e le è stata applicata una placca. “Dovevo ancora partire per le ferie. Volevo andare alle terme a settembre. Ora però non se ne parla perché non posso neanche svolgere le attività più semplici come tagliare una bistecca o aprire il tubetto del dentifricio”.

Cinzia Esposito

Cinzia è sconsolata e arrabbiata: “In un attimo mi si è sconvolto il 2019. Sono ancora un po’ frastornata e vorrei capire con chi prendermela e se posso intraprendere un’azione legale per la mancata manutenzione della strada”.

L’episodio riaccende l’attenzione sulla sicurezza per le vie del quartiere, a causa delle numerose buche presenti. In un caso analogo, nel 2006, un’altra donna aveva intentato causa al Campidoglio – chiedendo 100 mila euro di risarcimento – dopo essersi rotta un braccio cadendo in via Taro, sempre su una buca.

Dopo 13 anni di battaglie legali, la Corte d’Appello prima e la Cassazione poi avevano respinto il ricorso, obbligando la professoressa di Palermo a riconoscere 30 mila euro di spese legali al Comune e alla Colbit, la società all’epoca concessionaria del servizio di manutenzione delle strade nel Trieste-Salario. Il motivo? “Comportamento incauto della danneggiata”, secondo la sentenza.

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