25 Giugno 2019 - 8:40 . Trieste . Cronaca
Piazza Caprera, così sta cambiando il villino storico costruito nel 1908
Prende corpo la seconda vita del villino storico di piazza Caprera. Costruito nel 1908 come abitazione, ha sempre ospitato scuole. Ora, con una parziale demolizione e ricostruzione, si trasformerà in un edificio moderno con un piano sopraelevato trasformato a lucernario e un retro in cemento con grandi vetrate.
Accade nel Trieste-Salario negli stessi giorni in cui Villa Paolina viene salvata con un provvedimento del Mibact. La palazzina di piazza Caprera non farà quindi la fine dell’ex convento di via Ticino, abbattuto nell’ottobre 2017, ma neppure verrà risparmiata completamente dalle ruspe.
Dal punto di vista burocratico, il permesso a costruire è stato richiesto nel 2015 dalla proprietà, la Prim Immobiliare, facendo leva sul Piano Casa della Regione. Un grimaldello legislativo che permette, in deroga agli strumenti urbanistici comunali, un aumento della cubatura e una modifica della destinazione d’uso: precisamente, per uffici e una palestra. Il via libera ai lavori è stato rilasciato nel 2017 dal dipartimento Urbanistica del Campidoglio. “Entro la primavera 2020 il progetto di ristrutturazione sarà ultimato”, ha spiegato il direttore del cantiere, l’ingegnere Enrico Campa. “Stiamo mettendo in sicurezza le parti storiche. Sarebbe stato più facile buttare giù e ricostruire da capo, ma ci tenevamo a rendere la nuova palazzina armonica con il resto della piazza”, ha poi aggiunto.
Le parti di edificio di nuova costruzione saranno costituite da una struttura portante realizzata con pilastri di cemento armato e solai intermedi in travetti prefabbricati. Mentre gli infissi esterni saranno in alluminio e le pareti delle facciate esterne in parte in vetro e in parte in acciaio. È previsto inoltre un ampliamento costituito da un nuovo volume dal primo al terzo piano. In sostanza, si passa da 830 a 996 metri quadrati. E si dichiara che gli interventi comportano modifiche alla sagoma dell’edificio, al volume (più 20%) e ai prospetti.
Tra le ipotesi sulla destinazione finale dell’immobile la proprietà sta ragionando se farne la sede di una ambasciata. “È un’idea concreta”, ha concluso Campa.
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