10 Dicembre 2018 - 13:43 . Trieste-Salario . Scuola
Leggi razziali-diritti umani: parlano i sopravvissuti al rastrellamento del ’43
“Accusare il ‘forestiero’ e il ‘diverso’ impedisce di pensare ai nemici interni e assolve la comunità nazionale dall’obbligo morale di interrogarsi sui propri errori”. Questa mattina, lunedì 10 dicembre, gli studenti di quattro licei del II Municipio (Giulio Cesare e Montessori, tra quelli del quartiere, oltre a Plinio Seniore e Tasso), hanno ascoltato, alla biblioteca nazionale di Castro Pretorio, le testimonianze di tre sopravvissuti al rastrellamento degli ebrei romani del 1943.
Giorgio Ajò, Lello Dell’Ariccia e Gianni Polgar erano soltanto dei bambini – o neonati – quando, nel 1938, vennero promulgate in Italia le leggi razziali fasciste. “Eravamo cittadini di serie B, e dalla persecuzione dei diritti, si è passato presto alla persecuzione delle vite”, hanno ricordato. Lo scopo dei docenti che hanno aderito al progetto, organizzato in occasione dei 70 anni dalla firma della Dichiarazione dei diritti umani, è quello di mantenere vivo nelle coscienze degli studenti il ricordo di un episodio storico che ha segnato la storia dell’umanità.