“Dicono che le ossa siano state ritrovate lunedì 29. Mi pare strano che in appena una giornata e mezza, per il semplice rinvenimento di alcune ossa non legate ancora a nessuno, venga avvisata la Gendarmeria vaticana e il capo stesso della Procura, Giuseppe Pignatone, apra un’inchiesta, inviando sul posto sia la Scientifica, sia il capo della squadra Mobile di Roma, Luigi Silipo”.

Nell’intervista concessa a RomaH24, Pietro Orlandi confessa tutto il suo stupore. Spiega il fratello di Emanuela, scomparsa a Roma il 22 giugno 1983: “Mi ha sorpreso l’enorme importanza che è stata data immediatamente al ritrovamento delle ossa, in via Po. Se tutti questi soggetti si sono mossi in così poco tempo, vuol dire che c’è qualcosa sotto”.