13 Settembre 2018 - 13:07 . Trieste-Salario . Curiosità
Versi attaccati sui muri: il Mep invade il quartiere con le poesie
“Cosa ti è chiaro (fin dove siamo arrivati)
della nostalgia vera:
nulla, sospiri lamenti
traguardi di giochi
di ombre e di labbra
guardi me o le mie malinconiche aspirazioni?”
Recita così un foglio attaccato al muro di un palazzo in via delle Alpi, vicino all’incrocio con piazza Caprera. È una poesia, firmata dal Mep, il Movimento per l’emancipazione della poesia. Un gruppo si è posto l’obiettivo di restituire l’arte della poesia alle persone attaccando dei componimenti sui muri della città. Sulle strade, nelle piazze. Tra la gente comune. Il Mep agisce in segreto, o meglio in anonimato. Anonimato necessario perché la pratica di attaccare fogli e manifesti sui muri senza permesso è illegale. I membri del gruppo lo chiamano “attacchinaggio” ed è il mezzo che usa il Movimento per diffondere le poesie tra la gente. I versi attaccati sui muri però non sono le grandi opere classiche. Si tratta di componimenti dei membri del gruppo. Una scelta mirata, per dimostrare che i poeti, o meglio i poeti militanti, come si definiscono loro, ci sono ancora e continuano a scrivere. E hanno lasciato il segno anche nel Trieste-Salario.